D'accordo, ti racconterò la storia della mia vita, come tu desideri ....
UN MONDO A COLORI
UN MONDO A COLORI
Ha ragione A. Martini dicendo che quando parlo della Natura, riesco a scrivere parole che giungono direttamente dal cuore.
Tutto iniziò tanti anni fa, io piccola bimba cittadina viziata e coccolata ma che educatamente chiedeva il permesso per fare qualsiasi cosa e rispondendo “ grazie “, mi ritrovai da un giorno a l’altro trapiantata in campagna, nel paese natio dei miei genitori, altra vita, altre esigenze, altro parlare, ma quello che subito colpì la mia immaginazione fu il paesaggio e quei colori, l’azzurro terso del cielo, le nuance cangianti dell’erba mossa dal vento, il canto degli uccellini, farfalle, libellule i campi di grano, le rubiconde ciocche d’uva le ciliegie rubate…… e poi la meravigliosa villa dei Conti Rospigliosi, con il suo lungo viale di centenari alti cipressi, l’immenso giardino con la vasca le imponenti statue, le specie infinite di fiori colorati e profumati che annunciavano le stagioni con la loro fioritura, le serre con le camelie ed il folto bosco odorante di muschio.
In questo paradiso passavo le ore libere dalla scuola e dai vari lavoretti di ricamo che mia madre mi imponeva, ma la mente volava, immaginando quale altra meravigliosa avventura avrei vissuto di li a poco. Nella tenuta c’era pure una piccola chiesa, dove la domenica mattina il parroco officiava la S. Messa e noi bimbe con la scusa di ornarla di fiori freschi ogni settimana, ci vestivamo con i paramenti sacri e facevamo delle le piccole sfilate tra risate e moine da belle statuine.
Il padrone, un’ anziano signore con un’evidente epa coperta da un panciotto a l’inglese e una catena d’oro con tanto di orologio che ogni tanto penzolava dal piccolo taschino, era un pittore abbastanza famoso ed molto spesso dipingeva nel suo studio, ma quando si recava a l’esterno per dipingere da vivo, mi aggregavo volentieri, portando la sua valigetta dei colori, che per me era preziosa come un vero tesoro. Fu il vecchio Gargani ad insegnarmi i primi passi della pittura ad olio, mescolare i colori base per farne altri, le pennellate decise senza tanti ripensamenti, come diceva lui…ero meravigliata ogni volta che vedevo impressa una parte della natura su tela come una fotografia con quei colori così vividi da sembrare magia. Quante domande, era un continuo chiedere e la gioia quando per la prima volta usai i colori al posto delle matite con l’incredulo stupore di esserci riuscita….. .. Grazie vecchio Gargani di avermi insegnato a dipingere quel mondo a colori e di amare la Natura che così benevola ogni giorno muta, per regalarci nuove immagini ed emozioni.
Voto: | su 6 votanti |
Pennellate di colore in questo racconto, giallo, oro, arancio ...esattamente come l'immagine inserita.
Bello e diverso....pieno di luce
Mirabimente sequelata.
IL MIO LODEVOLE GIUDIZIO E LA MIA LIETA SERATA, ANNA.
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