MINIRICORDI
Le istruzioni sono:
Scegli un interlocutore qualsiasi (es. persona che ami o che non ami più o che non ti ama più) e scrivi una storia fatta di ricordi a forma di domanda (es.Ti ricordi quel giorno che ti ho conosciuto? Ti ricordi che portavo sempre i maglioncini a V? Ti ricordi che mangiavamo i gelati sui gradini della chiesa? Ti ricordi che...)
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Miryam
Ciao, Miryam.
Mi ritorni in mente in questi giorni rumorosi di carnevale, in questo periodo da te tanto amato e da me tanto odiato.
Non mi piaceva la folla, le bombolette spray, i coriandoli che si infilavano dappertutto e che molto spesso i bambini riciclavano da terra...
Però preparavo i vostri vestiti di mascherine, con grande sacrificio, cucendo di notte, come la mamma di Arlecchino: riciclavo vecchi abiti e ne forgiavo di nuovi , molto graziosi...
E tu, ora eri una bella fatina , con i capelli biondi e gli occhi verdi, ora un Pierrot malinconico, ora un pagliaccio, col sorriso stampato sulla faccia, ora una spagnola che ballava il flamenco...con tanto di naccxhere ed il ventaglio, con cui coprivi metà viso....Ma sempre allegra...
Ricordi quando ti portarono da me? Avevi solo tre anni e sognavi, come tutte le bimbe, tanti giochi e tante bambole...
Ricordi come mi facesti ridere, ballando "Bomba"?
Avevi un culetto mobile e camminavi sulla veranda, come se stessi calcando un palco... eri affascinante!
Ricordi quando mi hai chiamato per la prima volta nonna?
Per te era una cosa naturale, spontanea...
Chi poteva essere quella signora , che ti voleva tanto bene, se non la tua nonna?
E nonna lo sono sempre stata e continuo ad esserlo, nonostante i nostri disagi, le nostre separazioni forzate, volute forse da un fato impietoso o da persone ,che non capiscono nulla del cuore!
Ricordi quando sulle mie ginocchia imparavi mille filastrocche , mentre accompagnavamo il nonno per i suoi giri?
Si, ricordi tutto, non puoi aver dimenticato la disperazione delle separazioni; non puoi aver dimenticato i giochi con le tabelline, i disegni, le lunghe file di sedie , che mi aiutavi a sistemare sulle piazze, dove il nonno lavorava.
Ed i panini, li ricordi?e i dolci, e le pizze?...
Ci inventavamo mille menùe viaggiavamo sempre con la scorta dei viveri.
I panini dei venditori ambulanti costavano troppo e poi non erano così buoni come quelli che confezionavamo io e te.
Ed il letto approntato nel camion o nella mia Agila gialla, lo ricordi?
Mi portavo sempre dietro un materasso di spugna e dei cuscini e, quando eri stanca, ti addormentavi pacificamente.
Le ricordi tutte queste cose, vero?
Adesso è passato un po' di tempo, tu sei diventata grande ed io vecchia. Forse avrei bisogno che tu mi preparassi un buon panino... Avrei bisogno che tu venissi a dirmi:
"Nonna, oggi andiamo al mare, ho preparato tutto io...sarà come ai bei tempi della felicità. Ricorderemo le lunghe serate passate ad ascoltare le commedie in vernacolo, che ci facevano ridere tanto...
Vieni nonna, camminiamo ancora sulla stessa strada . Facciamo che il cuore respiri un po' di ricordi belli, lasciamo le malinconie a ieri...
Oggi viviamo la gioia!"
Mi ritorni in mente in questi giorni rumorosi di carnevale, in questo periodo da te tanto amato e da me tanto odiato.
Non mi piaceva la folla, le bombolette spray, i coriandoli che si infilavano dappertutto e che molto spesso i bambini riciclavano da terra...
Però preparavo i vostri vestiti di mascherine, con grande sacrificio, cucendo di notte, come la mamma di Arlecchino: riciclavo vecchi abiti e ne forgiavo di nuovi , molto graziosi...
E tu, ora eri una bella fatina , con i capelli biondi e gli occhi verdi, ora un Pierrot malinconico, ora un pagliaccio, col sorriso stampato sulla faccia, ora una spagnola che ballava il flamenco...con tanto di naccxhere ed il ventaglio, con cui coprivi metà viso....Ma sempre allegra...
Ricordi quando ti portarono da me? Avevi solo tre anni e sognavi, come tutte le bimbe, tanti giochi e tante bambole...
Ricordi come mi facesti ridere, ballando "Bomba"?
Avevi un culetto mobile e camminavi sulla veranda, come se stessi calcando un palco... eri affascinante!
Ricordi quando mi hai chiamato per la prima volta nonna?
Per te era una cosa naturale, spontanea...
Chi poteva essere quella signora , che ti voleva tanto bene, se non la tua nonna?
E nonna lo sono sempre stata e continuo ad esserlo, nonostante i nostri disagi, le nostre separazioni forzate, volute forse da un fato impietoso o da persone ,che non capiscono nulla del cuore!
Ricordi quando sulle mie ginocchia imparavi mille filastrocche , mentre accompagnavamo il nonno per i suoi giri?
Si, ricordi tutto, non puoi aver dimenticato la disperazione delle separazioni; non puoi aver dimenticato i giochi con le tabelline, i disegni, le lunghe file di sedie , che mi aiutavi a sistemare sulle piazze, dove il nonno lavorava.
Ed i panini, li ricordi?e i dolci, e le pizze?...
Ci inventavamo mille menùe viaggiavamo sempre con la scorta dei viveri.
I panini dei venditori ambulanti costavano troppo e poi non erano così buoni come quelli che confezionavamo io e te.
Ed il letto approntato nel camion o nella mia Agila gialla, lo ricordi?
Mi portavo sempre dietro un materasso di spugna e dei cuscini e, quando eri stanca, ti addormentavi pacificamente.
Le ricordi tutte queste cose, vero?
Adesso è passato un po' di tempo, tu sei diventata grande ed io vecchia. Forse avrei bisogno che tu mi preparassi un buon panino... Avrei bisogno che tu venissi a dirmi:
"Nonna, oggi andiamo al mare, ho preparato tutto io...sarà come ai bei tempi della felicità. Ricorderemo le lunghe serate passate ad ascoltare le commedie in vernacolo, che ci facevano ridere tanto...
Vieni nonna, camminiamo ancora sulla stessa strada . Facciamo che il cuore respiri un po' di ricordi belli, lasciamo le malinconie a ieri...
Oggi viviamo la gioia!"
Scrittura creativa scritta il 13/02/2017 - 14:59
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Voto: | su 6 votanti |
Commenti
Un racconto un pò amaro perchè probabilmente una serie di vicissitudini hanno allontanaoto quella che un tempo fu bambina dal cuore di una nonna che aveva riposto in lei tante speranze. Però con la chiusa l'autrice lascia una porta aperta alla speranza.......Racconto appassionato che si fa leggere con piacere.
Francesco Scolaro 14/02/2017 - 14:56
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Un bellissimo racconto molto commovente e poi scritto con vera maestria.Molto brava Teresa.
antonio girardi 14/02/2017 - 11:34
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Mi ha toccato il cuore...è un racconto dolce amaro...
Sabry L. 13/02/2017 - 21:55
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E' malinconico, direi triste...una nonna quasi accantonata e dimenticata a causa di separazioni forzate. Ma le azioni e l'amore di una nonna non potranno essere scordati, sono semi troppo forti e resistenti perché non diano frutti, anche a distanza di anni.
Ciao!
Ciao!
Millina Spina 13/02/2017 - 18:28
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Un racconto emozionante e commovente..."Oggi viviamo la gioia" Teresa come dice tua nipotina...Splendido!5*
margherita pisano 13/02/2017 - 16:23
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È una storia vera, come ce ne sono tante oggi...Grazie Laisa, sempre sensibile.
Teresa Peluso 13/02/2017 - 16:03
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bellissimo racconto Terry
bellissimo...temo sia autobiografico
toccante
bellissimo...temo sia autobiografico
toccante
laisa azzurra 13/02/2017 - 15:34
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Teresa mi hai commosso una bellissima storia tra nipote e nonni 5*
GIANCARLO LUPO POETA DELL'AMO 13/02/2017 - 15:32
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Un profondo et amorevole verseggio.
Sereno meriggio.
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Sereno meriggio.
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Rocco Michele LETTINI 13/02/2017 - 15:25
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