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TRASPOSIZIONE ANAGRAFICA

Le istruzioni sono:

Immaginate una storia in cui GIULIETTA e ROMEO sono in realtà sulla sessantina quando scocca la scintilla d'amore. Come sarà la loro relazione? Dovranno affrontare non più l'opposizione dei genitori, ma quella dei figli. Come potranno incontrarsi di soppiatto? Con quali parole esprimeranno la loro passione? Quali i progetti?
In alternativa RENZO e LUCIA vent'anni dopo il matrimonio (Lucia è ingrassata...Renzo si e rivelato un donnaiolo...o no?)


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Renzo e Lucia ultraquarantenni

Si sorprendeva spesso a guardarlo con un po' di fastidio; a 45 anni suonati era rimasto lo stesso bambinone di un tempo, buono come il pane ma incapace di prendere iniziative. Toccava sempre a lei assumersi la responsabilità delle decisioni importanti e non era un compito da poco con una famiglia così numerosa: tre maschi e tre femmine, ancora tutti in casa, nessuno che si fosse reso indipendente. Ah Renzo!... se almeno fosse più sveglio, più risoluto nell' affrontare i problemi !!!!!...Ma.....di cosa si era innamorata?.....le sembrava strano che il suo cuore avesse, da giovane, palpitato per lui....Quando, la sera, lo vedeva crollare in un sonno profondo a causa della stanchezza dovuta al lavoro ma anche alla pesantezza di una cena troppo abbondante e innaffiata da numerosi bicchieri, stentava a riconoscere il Renzo degli anni giovanili che ella attendeva con trepidazione e i cui passi aveva imparato a riconoscere tra i tanti che imboccavano il sentiero che portava alla casetta dove abitava con la mamma, Agnese. No, niente era più come un tempo! Portava affetto a Renzo ed anche rispetto, era una moglie accorta e devota ma nel cuore, nel profondo del cuore avvertiva un vuoto che la rendeva insoddisfatta. Possibile che l'amore per Renzo si fosse affievolito tanto da crearle degli strani turbamenti in cui anche il ricordo di don Rodrigo assumeva il colore di un'inquietante tentazione?! Il sorriso del signorotto e gli sguardi a lei indirizzati che un tempo la impaurivano e la offendevano, nel ricordo si connotavano di lusinghiera ammirazione e femminile compiacimento. Che fosse stata troppo bacchettona e bigotta?.....Ma via, bando ai cattivi pensieri !.... indietro non si torna. In fondo non le era andata tanto male e sebbene delusa dalla grossolana ingenuità del marito pure non poteva dimenticare quanto avesse sofferto per lui. Rapita per ordine di don Rodrigo dall'Innominato, terrorizzata dalla prospettiva di finire nelle mani di quel nobile prepotente e prevaricatore aveva invocato l'aiuto dellla Vergine facendo voto di rinunciare al suo Renzo. E il miracolo era avvenuto! Salvata e riconsegnata a sua madre aveva dovuto amaramente fare i conti con il voto che la impegnava alla castità .....fino all'intervento liberatorio di fra Cristoforo. Come le apparivano lontani questi eventi e quale diversa eco le lasciava la loro rievocazione alla luce del suo successivo sentire!
Povera Lucia! o,piuttosto, povero Renzo?!
Peggio per Lucia, abituata a pensare, ad interrogarsi e, quindi, anche a tormentarsi con scrupoli e sensi di colpa. Renzo viveva alla giornata, contento di quanto la vita gli aveva riservato e non si poneva domande anche quando fuggevolmente coglieva il malumore di Lucia. - Cose di donne! - diceva tra sé e tirava dritto , lavoro e casa, casa e lavoro.
Si sarebbe mai svegliato?
No.....e buon per lui e per la maggioranza degli uomini- Renzo che vivono con una benda sugli occhi!



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Scrittura creativa scritta il 16/03/2017 - 12:49
Da Aurelia Strada
Letta n.972 volte.
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Commenti


Grazie per l'interessante commento che sollecita più intriganti e complesse riflessioni su quello che proprio Manzoni ebbe a definire " quel guazzabuglio del cuore umano". Nella conclusione mi pare di cogliere, ma spero di sbagliare, una sfumatura maschilista che ovviamente non condivido. Cordiali saluti Aurelia

Aurelia Strada 18/03/2017 - 06:43

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Difficile è la lotta contro il desiderio, poiché ciò che esso vuole lo compra a prezzo dell'anima (Eraclito). Tutti i nostri atti mirano ad allontanare la sofferenza e la paura. Una volta che noi siamo giunti a questa condizione, la tempesta dell’anima si calma e noi non abbiamo più bisogno di tendere verso qualcosa che ci manca, ne di cercare altre cose per il benessere dell’anima e quello del corpo. Questo in via teorica, ma il non saperci accontentare, ci porta a desiderare sempre di più, ecco che Don Rodrigo rappresenta il lusso, lo sfarzo che Renzo non le poteva offrire. In ogni caso, conviene decidere comparando ed esaminando attentamente ciò che è utile e ciò che è nocivo perché noi ci portiamo con il bene come se fosse un male e con il male come se fosse un bene. Poi del resto sono cose da donne!

Savino Spina 18/03/2017 - 00:03

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