un equivoco?
-Spero che riuscirai a non annoiarti e poi, ti prego, limitati con il vino
-Mi stai dando dell’alcolizzata?
-No, no…per carità, sto solo dicendo che sai, vorrei il direttore ti vedesse in tutta la tua bellezza, eleganza e compostezza. Sono un uomo fortunato e tu non sei il valore aggiunto, sei la mia fortuna.
-Ho sentito le tue unghie sui vetri ahahahahah! Va beh! A, senti, metto il nero o il blu?
-Metti il rosso, ti sta d’incanto….
-Ecco, sempre il bastian contrario, comunque sono pronta….eccomi, come sto?
-Incantevole….dovrò tenere a bada il collega ed il direttore prrrrrrrrr
Giulia e Giacomo raggiunsero a piedi il ristorante, la serata era splendida ed il locale era a solo un chilometro da casa.
Non appena entrarono, si trovarono innanzi un responsabile di sala che liberò Giulia e Giacomo dei cappotti e si fece seguire sino al privèe dove i colleghi e rispettivi coniugi, attendevano sorseggiando un prosecco, chi seduto sui divanetti, chi in piedi a conversare amabilmente.
Giacomo cominciò con le presentazioni e si accomodarono.
Erano in 7, 3 signori e 4 signore, 4 colleghi (di cui 3 uomini e 1 donna). Lei, l’unica collega donna, era senza accompagnatore, si chiamava Giorgia ed era estremamente affascinante. Il direttore, Matteo, sedeva accanto alla moglie Paola che, a sua volta aveva accanto Giorgia. Accanto a Giorgia c’erano Giacomo e Giulia vicina alla quale sedeva Giovanni, il diretto collaboratore di Giacomo e poi Loredana, la moglie, che, quindi, era anch’essa accanto al direttore.
Una bellissima tavola circolare, apparecchiata ad arte con argenteria, cristalli e vini di pregio.
I camerieri cominciavano a servire gli antipasti mentre le signore dialogavano amabilmente. Giulia, però, notò che Giacomo guardava insistentemente Giorgia e che la stessa rispondeva agli sguardi con altrettanto interesse. Mentre dialogava con Paola e Loredana, non poteva che non accorgersi degli ammiccamenti, tanto che, innervosita, continuava a farsi versare del vino dal responsabile di sala, ma Giacomo pareva non accorgersi di nulla…..
Giorgia esibiva uno splendido corpo in un tubino avvolgente ed un volto altamente sensuale…parlava poco, sorseggiava con grazia il vino, elegantemente muoveva le proprie mani nell’uso delle posate. Un vero incanto. Giulia era visibilmente nervosa, rideva con sgarbo, alzava la voce e più di una volta le cadde la forchetta.
Giacomo, nulla…….
Servirono altre pietanze, piccole porzioni "coreografiche ed appetitose", com'è buona regola nei ristoranti di classe.
Quando Giulia ebbe terminato il suo quarto calice di vino, Paola cercò di correre ai ripari. Chiese a Giulia di accompagnarla alla toilette e, aiutandola ad alzarsi, la condusse fuori dal privèe. Immediatamente fuori le chiese:
-Giulia, non la conosco, ma ho capito che qualcosa non va. Vuole parlarmene? E le chiedo perdono se sono indiscreta, ma vorrei esserle d’aiuto.
Giulia, sotto l’effetto dei fumi del vino, si mise a piangere e confidò alla gentile signora il motivo del suo comportamento. Paola aiutò Giulia a sistemarsi il trucco e cercò di rassicurarla dicendole che sicuramente si stava sbagliando.
Tornarono al tavolo. Giorgia, nel frattempo, stava intrattenendo una conversazione con Loredana. Loredana era, anch’ella, una bella donna, architetto, non giovanissima ma estremamente elegante. Parlavano di arredamento, dei lavori che Gorgia avrebbe voluto fare nel proprio appartamento e della tappezzeria. Tutto questo mentre gli uomini, tra un bicchiere e l’altro, discutevano di marketing, di prossimi acquisti, di personale, insomma, di lavoro. Ma quando a un certo punto Matteo si alzo per raggiungere la toilette, con l’eleganza di un cigno si alzò anche Giorgia e, delicata e sensuale, uscì dal privèe.
Entrambi si assentarono per 8/10 minuti, ma nessuno, tranne Giulia, si accorse dell’assenza, o meglio, nessuno diede peso alla cosa.
Rientrò prima Giorgia e, qualche istante dopo, Matteo. Giorgia aveva i capelli in disordine, il trucco lievemente sfatto. Ed anche stavolta, nessuno, tranne Giulia, fece caso al lieve cambiamento. Poco dopo, rientrò Matteo e si sedette tranquillamente al suo posto in attesa di essere servito.
Ma, innanzi allo stupore generale, Giulia alzò il proprio calice e disse:
-Un brindisi a chi stasera, a casa propria, riuscirà a guardarsi allo specchio senza alcun senso di colpa!
-Ma cosa dici tesoro? Disse nervosamente Giacomo
-Quello che ho appena detto, vuoi che lo ripeta?
-Cosa significa? Chiese sorridendo Matteo
-Significa che a questo tavolo ci sono dei giocatori scorretti e che qualcuno si dovrebbe vergognare!
Si guardarono tutti perplessi e Giacomo si alzò di scatto
-Giulia, ti avevo chiesto....
-Di non bere? Fidati, sono sobria
-Non credo, andiamo!
E mentre Paola, Giorgia, Loredana, Matteo e Giovanni si guardavano con aria interrogativa, dalla porta principale del privèee entrò una splendida donna…
-Amici, Signore, lei è Isabella, la mia compagna, la mia sposa. Disse Giorgia con occhi innamorati
-Voleva essere una sorpresa e mi spiace se qualcuno ha frainteso, ma l’idea è stata di Matteo e Giacomo. Ecco, vorremmo ci consideraste una coppia normale, come voi, nulla di più e nulla di meno.
Giulia cara, non ti conosco, ma voglio complimentarmi con Giacomo perché hai dimostrato di essere una donna schietta e sincera, una donna che non si pone il problema della carriera piuttosto che del fallimento lavorativo del marito se qualcosa non la convince. Quindi, Giacomo, non prendertela con lei, anzi, tienila stretta, è merce rara!
Loredana, sei fantastica…sei una donna colta e bellissima! E tu, Paola, l’unica che sa, da sempre….ti voglio bene!
Giovanni, tu non sapevi e ti chiedo perdono, ma sei arrivato da poco in questa piccola famiglia e non abbiamo mai avuto troppa confidenza.
Grazie amici cari, grazie di cuore a Matteo per questa opportunità!
La cena era terminata, Giorgia e Isabella erano raggianti, Paola e Matteo, sereni, rassicuranti. Loredana e Giovanni, positivamente sorpresi.
E Giulia? Beh, chiese ovviamente scusa a Giorgia ed a tutti i commensali e si diresse velocemente verso l’uscita, profondamente costernata, con l’unico desiderio di sprofondare.
La raggiunse Giacomo, l’abbracciò, la baciò sussurrandole che l’amava infinitamente e che, in fondo, conoscendo la sua attenzione, il suo senso del dovere e la sua indiscussa serietà, aveva sbagliato a non dirle nulla. I loro "sguardi intensi" erano dovuti all’organizzazione dell’evento. Isabella stava tardando e Giorgia era preoccupata, tant’è che subito dopo, con Matteo, l’avevano, con estrema difficoltà, contattata telefonicamente.
Giulia e Giacomo tornarono nel privèe dove gli altri ospiti li attendevano e brindarono, si!….ma questa volta né alla sincerità, né al lavoro.
Brindarono all’amore!
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Una scrittura affascinante e intensa
Laisa devo dire che la fantasia di certo non ti manca: hai imbastito una storia niente male, che si dipana attorno ad una tavola, dove il cibo passa nettamente in secondo piano.
Le vicende si intrecciano, ma in fondo sei una romanticona ed il finale lo dimostra...
Piaciuto cara!!
ho scritto il commento per te sotto il mio testo!
A questo punto, Buonanotte a tutti!
Sei bravissima nei dialoghi e nelle atmosfere, in amore spesso vediamo ciò che non c'è e non vediamo ciò che c'è: Giulia, in questo caso è fortunata...
Le nostre due S azzurre una sopra l'altra mi hanno fatto sorridere: fili invisibili, similitudini...a me intrigano queste cose...
Grazie, stupenda Laisa
La scrittura creativa è un gioco con se stessi e con chi ci confrontiamo...
Facciamolo, giocare fa bene!
Narrazione molto bella.
Complimenti, sai distinguerti in tutto ciò che scrivi, con eleganza, arguzia e intensità espressiva.