forse lei voleva lasciarlo
<<Attento…non ti sporcare>>.
<<Lascia che io…oops>>.
<<Non quello...il crick…e tieni a portata di mano i bulloni e la chiave inglese..cav…mi sono pizzicato>>.
<<Ma tu hai capito cosa è successo?>>.
<<A chi?...Cosa?>>.
<<Ma non ti accorgi di niente tu…?>>.
<<Perché mi guardi così? Parla…>>….
-Stai sanguinando
-Come? Dove?
-Dal naso, perdi sangue dal naso
-E che cavolo, mi sono sporcato la camicia
-Ma chissene frega della camicia, possibile che non ti sia accorto di nulla? Tieni, asciugati e stai con la testa in su
-Ma di cosa stai parlando? Abbiamo bucato, punto. E non cominciare con le tue fissazioni, eh
-Ma quali fissazioni? Non l’hai vista?
-Chi? Vista chi?
-Quel…oddio non so come dirtelo
-Dirmi cosa?
“era sabato sera, un sabato tiepido di foglie e di vento. Ti chiesi:
-Dove hai messo quella foto?
-Ce l’ho con me
-Ma dai, non sono neppure venuta troppo bene
-Dici? non saprei, non la guardo mai, la stringo tra le dita ogni volta che mi vien da piangere e tu non sei con me
-E poi?
-E poi sorrido, mentre tu mi soffi sugli occhi e solletichi le mie ciglia col rintocco lieve della tua assenza
-E le lacrime?
-Quali lacrime, amore mio
Abbiamo fatto l’amore e tu hai pianto, non ho capito perché, non ho voluto chiedertelo. Forse ero impaurita. Temevo la tua risposta, temevo mi dicessi quel che non volevo sentire.
Subito dopo quella telefonata:
-tesoro
-mamma, mamma, che c’è? Perchè piangi?
-Tesoro, vieni, papà sta molto male
Sei corso via, non hai preso neppure le tue cose, neppure il cellulare
Sarei venuta con te, ma sapevo che non potevo, sapevo bene che lì avrei trovato lei
Mi hai chiamata tu
-Papà non c’è più. Devo restare qui…non so, non so quando ci rivedremo…piangevi
-Amore mio, io sono con te. Amore, il tuo cellulare ha squillato più volte. L’ho spento
-Hai fatto bene. Lo verrò a prendere. Non so quando, ma verrò. -Ah, volevo dirtelo, sto stringendo la tua foto
Non ho risposto, piangevo, ho attaccato.
Sono passati giorni, non saprei quanti. Non potevo chiamarti e tu non chiamavi me.
Poi, un pomeriggio, sono rientrata a casa e tu eri lì, disperato
-Amore, amore mio, piangi amore, io sono qui
-No, non puoi capire
-Cosa? Cosa non posso capire?
-Ho perso la tua foto, amore mio. Ti prego, dimmi che non ho perso te.
-Ma cosa dici? Sono giorni che ti aspetto, te ne darà un’altra
-No, non sarebbe la stessa cosa. L’ho persa il giorno dell’ultimo saluto a mio padre. Lei era lì, mi ha preso per mano, l’ho guardata ed ho messo la mano in tasca, per cercare te, ma tu non c’eri.
-Amore, è solo una foto….
-No, per me è molto di più
Sono trascorsi mesi da allora. Eravamo una coppia, vivevamo insieme alla luce del sole, eravamo felici.
Quella sera dovevamo raggiungere quel locale dove lei ci aspettava, o meglio, aspettava te per consegnarti l’elenco di quel che tu avresti dovuto darle per ottenere la separazione.
Eri disposto a tutto pur di non vederla più, hai accettato a condizione che io ti accompagnassi.
Era brutto tempo, pioveva a tratti, ma prometteva male, poi…
Quella sterzata ed hai perso il controllo
Ho sbattuto la testa, un colpo di frusta, nulla di chè, ma nel riversare violentemente la nuca verso il sedile, l’ho vista"
-Allora, dimmi, per favore dimmi cosa hai visto?
-La foto, la foto di me, insanguinata, schiacciata sul parabrezza
-La foto? Vuoi dire quella foto?
-Si quella
^^^^^^
È andata così, ora lo so
Il crick violentemente sulla mia testa. Un colpo netto, i tuoi occhi irrorati di sangue e rabbia, una rabbia inaudita. È stato un attimo, me ne sono andata così, nell’incredulità, nello stupore.
Perché? Non c’è sempre un perché
Un raptus, la follia di un attimo
Un femminicidio
Si leggerà sui titoli dei giornali: delitto passionale, forse lei voleva lasciarlo.
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..e grazie di cuore alla Redazione
eccellente. ciao laisa
Grazie tesoro per il commento. Nella mia testa è chiaro, ma so essere obiettiva.
Un bacio
In effetti, è una scrittura po' contorta, ma apprezzo sinceramente la vs presenza
Invece il tuo racconto è stato piacevole leggerlo, con quel tocco di poesia e romanticismo che ti contraddistingue.
Ciao dolce Laisa
e la penna delicata della scrittrice che apprezziamo: ...mentre tu mi soffi sugli occhi e solletichi le mie cigli col rintocco lieve della tua assenza.