Il sublime piacere dell'attesa
Oggi è un giorno calmo di vento, nulla si muove, solo il rumore di un taglierba, solca il prato del vicino e invade il silenzio.
Mi adeguo a quel rumore, come quando la barca si muove tra le onde del mare, mosso dalla tormenta.
Mi adagio e seguo il rollio delle onde, per evitare la nausea, che altrimenti mi assale.
So che dentro di me sta per accadere qualcosa, non so di preciso, ma la mia interiorità si anima di gioia. Non è una gioia effimera, no, qualcosa che nasce dalle profondità dei miei abissi.
Non ho bisogno di pensare, solo mi lascio cullare da questa sensazione che invade la mia anima, totalmente.
Mi spoglio dalle corazze che ogni tanto indosso, per proteggermi dal vento impetuoso della vita quotidiana.
-Lavoro, impegni, corse e lunghe code in mezzo al traffico per raggiungere l'ufficio, dove lavoro, ormai da due anni.
Dopo nove anni di continuità nello stesso posto, decido di cambiare orizzonti e ottengo una sede distante da casa mia, in pieno centro città.
Ma ora non voglio parlare di questo, ci sono cose che avvengono al di là delle nostra comprensione e si muovono attraverso energie sottili, che spesso non si conoscono, ma esistono.
La calma interiore mi da la misura di quanto sia grande poi la tempesta che si aggirerà dentro e fuori di me.
Un groviglio di emozioni avvolgono il mio ventre, è una sensazione di completa follia.
Sto per incontrare il proibito, il sublime e il mio stomaco si anima di farfalle colorate che palpitano all'interno.
È simile all'esperienza dell'innamoramento, quando eri solo una ragazzina.
Ora sei una donna adulta e consapevole, alla ricerca di altro, non di altri.
Il dondolio culla il mio corpo e mi lascio andare completamente.
Chiudo gli occhi e sprofondo in uno stato meditativo, sento tutti i miei sensi attenti e impegnati, niente è lasciato al caso.
Ma è il mio senso interiore che guida quest'esperienza sublime.
Attraverso paludi e le mie gambe affondano fino alle ginocchia nella melma, il fango bagnato mi si attacca come una seconda pelle.
"Prosegui; mi dice una voce dentro di me!
Arrivo in fondo, fino a raggiungere l'altra sponda di uno stagno, ormai sono bagnata fradicia, sento freddo alle ossa, allungo le mie braccia attorno al corpo per proteggermi dal freddo che sento.
Ma sono determinata ad andare fino alle fine, perciò mi inoltro fino al ventre, in quella palude.
Sono esausta e non so se sarò capace di gustare ciò che mi aspetta.
I sensi tesi allo spasimo fuori, ma dentro la gioia continua ad invadere la mia anima.
Presto accadrà qualcosa che mi cambierà per sempre.
Questo sento, so che è arrivato il tempo di sapere, conoscere e trasformare il mio sé profondo.
Oltrepasso un cannetto che mi oscurava la visione, poi per incanto e per magia un mare di ninfee sbocciano all'unisono. Vedo tutto come se fosse al rallentatore; aprono i petali lentamente, spio il loro aprirsi con estrema curiosità e meraviglia, il fango lascia defluire il colore e il profumo diventa intenso, quasi mi stordisce.
Sono al centro, in mezzo a loro e la fragranza diventa dolce come il nettare, cattura la mia essenza e so che assomiglio a quei petali.
Ondeggia la brezza e mi culla la quiete, la bellezza di un paradiso che non conoscevo, neppure nei sogni più arditi avevo provato quello struggimento interiore.
Mi sento a casa, eppure non sono a casa, sono scivolata in un'altra dimensione. Un nuovo mondo tutto da scoprire e mi animo di nuova consapevolezza.
Una luce bianca mi avvolge il corpo dall'alto e il cielo si tinge d'azzurro, ma è impossibile descriverlo con le parole, perché la sua bellezza non ha eguali.
Il maestro è lì ad attendermi e mi sorride.
Lascia intendere qualcosa, ma non comprendo il senso delle sue parole.
Mi indica un punto all'orizzonte e so che devo attraversarlo, ho paura, ma sono piena di luce rassicurante.
"Prosegui il tuo cammino", ma stavolta la voce sussurra nel mio orecchio destro e non viene dall'interno.
Mi guida lungo filari di sensazioni e percepisco la sua bellezza interiore, come uno specchio, mi vedo attraverso lui.
Un'onda dentro si muove dolcemente dalla radice, attraversa il mio corpo in una miriade di luci prismatiche che mi esplodono dentro, come mille orgasmi all'unisono.
È una tempesta terribile di piacere che non ha niente a che vedere con il corpo fisico, è oltre ogni immaginazione, è il sublime piacere dell'estasi.
Mi lascio prendere totalmente e inizio a tremare di gioia, una gioia mai provata, ma che la mia anima conosce da sempre, un'esperienza primordiale all'interno dell'universo.
Sono capovolta, scossa per un tempo infinito.
Il mio corpo si anima di piccole gocce di rugiada, ma è ambra il suo colore.
Sento il nettare dell'ambrosia scendete dalla mia gola, dal chakra della gola e sale fino alla corolla.
Sono una ninfea che esplode di fragranza, di beatitudine e di completa consapevolezza.
Mi sveglio dal profondo stato meditativo e so che ho fatto un viaggio, un viaggio oltre ogni dimensione, dentro il divino, che scorre in me.
Margherita P.@
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E grazie per i tuoi bei versi che mi hai lasciato sulla mia piccolina Bagliori, penso parlassimo della stessa cosa.
Grazie, Margherita, non si smette di crescere e di imparare, purtroppo attraverso il dolore... ma tutti noi, qui, abbiamo il dono di poter scrivere,
ognuno a suo modo... condividendo.
Eterna vita alla Poesia che hai sparso anche per questo tuo viaggio...
Serena notte, a rileggerti sempre
Alcune cose sono state ispirate dalla poesia che sento, il resto è meditazione.
Sto cercando una strada spirituale, per dare un senso alla notte, intesa come morte fisica, perché l'anima non muore mai, solo si trasforma. Dopo quello che ci è accaduto, per portare sollievo al dolore.
Grazie ancora
Veramente i tuoi versi avvolgono in questo viaggio, ti leggo e sento tutto quello che succede.
Sei super tvtb
Complimenti per la bellissima stesura di un argomento difficile di difficile narrazione.
Una bellissima esperienza!
Gran bel testo, complimenti
sono sinceramente vicina al tuo dolore.
Mia mamma... tua sorella... sarai nei miei pensieri
incolmabile con stima Tonino
Mi è sembrato di vederti lì, con la sola luce di una finestra a illuminare una pagina che, con una penna d'altri tempi,
andavi con mano sicura e l'emozione nel cuore, riempiendo di magia...
Grazie per la grande emozione donata,
Margherita... e complimenti sinceri.
Un caro saluto
Ripasserò... per ora 5*