Mi guardo allo specchio
e vedo un uomo
scavato dentro,
come la roccia dall'acqua
in miniere di carbone.
Scuro il mio volto
su binari morti
un treno di desideri
deraglia,
e nella piega di una tenaglia
la mia vita si stringe
come una cintura
ormai vecchia e stanca.
Si colora d'azzurro
ancora il mio domani
e di nero carbone
vedo le mie mani,
pietose scavano
in quella miniera
dove non c'è più il sole,
ma un lume di speranze nuove arde.
Vedo i miei giorni passare
sotto quel piccone,
fanno male
anche le ore
che nere passano
sotto il tremore delle mie mani
ora stanche.
Stringo forte la mia vita
che amara
un fiore al sole
vuol vedere e toccare.
che manca giù,
durante tutte le ore,
di nero carbone.
e vedo un uomo
scavato dentro,
come la roccia dall'acqua
in miniere di carbone.
Scuro il mio volto
su binari morti
un treno di desideri
deraglia,
e nella piega di una tenaglia
la mia vita si stringe
come una cintura
ormai vecchia e stanca.
Si colora d'azzurro
ancora il mio domani
e di nero carbone
vedo le mie mani,
pietose scavano
in quella miniera
dove non c'è più il sole,
ma un lume di speranze nuove arde.
Vedo i miei giorni passare
sotto quel piccone,
fanno male
anche le ore
che nere passano
sotto il tremore delle mie mani
ora stanche.
Stringo forte la mia vita
che amara
un fiore al sole
vuol vedere e toccare.
che manca giù,
durante tutte le ore,
di nero carbone.
Opera scritta il 26/05/2015 - 21:46
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Commenti
Una dura presa di coscienza che rivela all'autore d'essere il minatore dell'esistenza propria. Ben reso il disagio emotivo e la fatica mentale d'ogni passo proseguito nella miniera della vita.
Arcangelo Galante 27/05/2015 - 15:00
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Poesia sofferta, direi splendida nella sua stesura. Il dolore di quest'uomo si evince tutto. Ciaooo
Fabio Garbellini 27/05/2015 - 07:04
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