Mi vidi riflesso in uno specchio d’acqua di quel minuscolo laghetto.
Tutt'intorno montagne, pascoli e aria amica.
Flessuosità corporea: una danza purificatrice in quel catino naturale.
Un sussulto! Alla destra della mia figura, in acqua, quella di mio padre. Ma ci sono solo io fuori! Ed il silenzio.
Ha dei bei lineamenti. Non come l’ultimo ricordo che ho di lui…
“Perché sei qua?”, domando. Nessuna risposta. Ha ancora i suoi stupendi baffi rossi. Sorride.
Gli occhi verdi e…ora muove le labbra. Mi pare di leggere ” Mi dispiace”. Lo ripete “Mi dispiace”, e sembra che pianga.
E’ tutto a posto, gli dico. La sua immagine svanisce ed ora sono io che piango… di gioia!
Opera scritta il 22/08/2015 - 13:43
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Commenti
Ti ringrazio Luca. Per me lo è certamente.
Gabriele
Gabriele
gabriele marcon 24/08/2015 - 22:57
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Credo che sia un racconto molto significativo
Luca Di Paolo 24/08/2015 - 21:50
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