Niente, nulla. Non dobbiamo fare niente. Nulla. Siamo già tutto. E può bastare così.
Non dobbiamo metterci niente : ne sopra, ne dentro, ne fuori. Nient’ altro che niente.
Piuttosto, come i grandi scultori, è giunta l’ora di togliere qualcosa.
Roba inutile che ci portiamo dietro e dentro da troppo tempo. Roba pesante. Senza di essa peseremmo come la nostra anima. Leggeri come piume.
Agili di mente; facili all’amore e all’amare. Facili nell’avvicinarsi gli uni agli altri. Facili nel comunicare senza il giudizio della mente.
Facili nell’alzarsi al mattino e scoprire che è veramente mattino: che ci sia luce o, viceversa, buio.
Facili nell’abbracciare i propri cari, anche se quella giornata la reputiamo difficile.
E invece è facile! Perché avremo cominciato a spogliarci delle cose ingombranti e senza senso. E a dirla tutta, non riusciamo neanche a spiegarci il perché di questo insensato ingombro.
Provate a mettervi di fronte uno all’altro. Prima appesantiti, slavati, agitati. E poi svuotati, ripuliti, colorati: nudi.
E quando saremo completamente nudi, comincia il bello e il ballo e lo sballo.
Ce ne andremo in giro come se vedessimo per la prima volta quello che ci circonda. Magari cominceremo a sbattere a destra e a sinistra, come ubriachi o come dopo un girotondo: ma no … non spaventiamoci. Si, ci sembrerà tutto strano: degli strangers in mezzo ai loro simili.
E ci domanderemo anche come fanno gli "altri", in tutta questa confusione, a tentare di rimanere in vita. Confusi e … felici? Presi di mira da milioni di stimoli invisibili e furbescamente ammaliatori. Confusi e … infelici.
Ma è solo il primo impatto, quello più duro e probante. Poi anche gli “altri” capiranno. E’ naturale. Capiranno e seguiranno. Sarà una lunga storia, un lungo cammino, ma capiranno.
Non dobbiamo metterci niente : ne sopra, ne dentro, ne fuori. Nient’ altro che niente.
Piuttosto, come i grandi scultori, è giunta l’ora di togliere qualcosa.
Roba inutile che ci portiamo dietro e dentro da troppo tempo. Roba pesante. Senza di essa peseremmo come la nostra anima. Leggeri come piume.
Agili di mente; facili all’amore e all’amare. Facili nell’avvicinarsi gli uni agli altri. Facili nel comunicare senza il giudizio della mente.
Facili nell’alzarsi al mattino e scoprire che è veramente mattino: che ci sia luce o, viceversa, buio.
Facili nell’abbracciare i propri cari, anche se quella giornata la reputiamo difficile.
E invece è facile! Perché avremo cominciato a spogliarci delle cose ingombranti e senza senso. E a dirla tutta, non riusciamo neanche a spiegarci il perché di questo insensato ingombro.
Provate a mettervi di fronte uno all’altro. Prima appesantiti, slavati, agitati. E poi svuotati, ripuliti, colorati: nudi.
E quando saremo completamente nudi, comincia il bello e il ballo e lo sballo.
Ce ne andremo in giro come se vedessimo per la prima volta quello che ci circonda. Magari cominceremo a sbattere a destra e a sinistra, come ubriachi o come dopo un girotondo: ma no … non spaventiamoci. Si, ci sembrerà tutto strano: degli strangers in mezzo ai loro simili.
E ci domanderemo anche come fanno gli "altri", in tutta questa confusione, a tentare di rimanere in vita. Confusi e … felici? Presi di mira da milioni di stimoli invisibili e furbescamente ammaliatori. Confusi e … infelici.
Ma è solo il primo impatto, quello più duro e probante. Poi anche gli “altri” capiranno. E’ naturale. Capiranno e seguiranno. Sarà una lunga storia, un lungo cammino, ma capiranno.
Tutti nudi, vulnerabili e veri.
Opera scritta il 16/02/2016 - 15:42
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Commenti
Come al solito una recensione preziosissima.
In quello che scrivo c'è sempre qualcosa di personale.
In quello che scrivo c'è sempre qualcosa di personale.
Nell'intento di far riflettere forse, a volte, mi prende la mano.
Ma in fondo, le situazioni, le emozioni, le paure e gli stordimenti descritti ho idea appartengano a molti di noi.
Grazie ancora, Giuseppe
gabriele marcon 17/02/2016 - 09:32
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Riflessione molto opportuna sulla ricerca dell'essenzialità della vita e nel recupero della propria vera essenza umana. Di questi tempi c'è molto bisogno di simili discorsi. E fanno meditare.
Lo scritto a me è sembrato molto (forse troppo) personale, quindi in alcuni passaggi vagamente criptico. La riflessione, infatti, mi sembra fatta più ad uso dello scrivente che del lettore. Comunque il risultato, sostanzialmente c'è: lo dimostra il fatto che ha scosso il mio pensiero.
Lo scritto a me è sembrato molto (forse troppo) personale, quindi in alcuni passaggi vagamente criptico. La riflessione, infatti, mi sembra fatta più ad uso dello scrivente che del lettore. Comunque il risultato, sostanzialmente c'è: lo dimostra il fatto che ha scosso il mio pensiero.
Giuseppe Novellino 16/02/2016 - 19:08
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