irriverenza
L’attesa è terminata,
posso abbandonare
questi corridoi tristi
di un grigio consumato.
posso abbandonare
questi corridoi tristi
di un grigio consumato.
Le sedie di formica
tutte in fila contro il
muro.
Finestre opache con
serramenti fatiscenti.
Camici bianchi corrono
senza motivo, senza
degnarti di un cenno.
Aspetti, le ore passano
la gente si moltiplica .
Siamo tutti dello
stesso colore della pareti.
Una porta viene aperta controvoglia
finalmente il mio turno.
A stento un saluto,
nessuna attenzione.
Mi trattengo a fatica,
vorrei metterlo seduto
al mio posto, su questa sedia
di merda e gridargli con
la stessa indifferenza
che la sua vita è
finta.
Opera scritta il 14/04/2016 - 14:21
Letta n.977 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
Una poesia dura e sferzante. Densa di contenuto... molto toccante.
Francesco Gentile 15/04/2016 - 12:31
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Dura e tagliente, rende alla perfezione la diffusa indifferenza per le vite degli altri. Complimenti.
Valerio Poggi 15/04/2016 - 07:45
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UN TITOLO CHE RISPECCHIA QUANTO DECANTATO OCULATAMENTE.
LA MIA LODE E LA MIA LIETA GIORNATA.
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LA MIA LODE E LA MIA LIETA GIORNATA.
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Rocco Michele LETTINI 15/04/2016 - 06:28
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