Una tristezza indefinita la prese, una sorta di malinconia che per alcuni lunghissimi istanti la rese cieca e sorda, togliendole le forze ed il respiro. Appoggiò la fronte sul vetro freddo e chiuse gli occhi. Il vapore formatosi sulla finestra esaltò l’aroma del caffè. Guardò la tazza che racchiudeva fra le mani e le lacrime si sciolsero nel liquido denso.
Si scosse quindi da quello smarrimento improvviso, mandò giù il caffè in un sorso, si infilò la mantella scura sul vestito morbido, si passò la borsa a tracolla e, con il cappuccio calato sulla testa per ripararsi dalla pioggia, si diresse agile alla fermata dell’autobus come tutte le mattine.
Se ne stava seduta con la guancia appoggiata al finestrino, guardava indifferente quel paesaggio grigio che conosceva bene, quella città un tempo per le era stata così cara, lì aveva vissuto il suo grande amore, quello che si incontra, forse, una volta nella vita.
Le immagini si affollavano nella mente, non sapeva più se erano immagini di un film o della sua vita. Quella volta alla stazione, anche allora pioveva, lei era scesa dal treno, aveva cercato con lo sguardo quello di lui e non vedendolo era stata assalita da un attimo di panico, poi lo vide arrivare correndo, bagnato dalla pioggia, con un sorriso che le sembrò il sole di luglio, si gettarono l'uno nell'altra e rimasero così a lungo. "Il mio posto nel mondo è tra le tue braccia" le disse.
Ora ripensava a quelle parole, a quando due anni dopo, lei le aveva pronunciate il giorno del loro matrimonio, quella sensazione di intensa felicità che aveva provato la ricordava bene, la ricordava ogni giorno, ma le sembrava appartenere ad un'altra vita.
L'autobus giunse alla sua fermata, aveva smesso di piovere, un pallido sole fece capolino tra i tetti bagnati dei palazzi del centro. Si avvio verso il grande magazzino dove lavorava da tempo, si fermò davanti ad un negozio di fiori, respinse indietro le lacrime e avvertì un forte dolore invaderle tutto il corpo. Entrò nel negozio e ordinò delle rose che sarebbe passata a ritirare più tardi. Oggi, esattamente un anno fa, lui aveva chiuso gli occhi per sempre...tra le sue braccia.
Si scosse quindi da quello smarrimento improvviso, mandò giù il caffè in un sorso, si infilò la mantella scura sul vestito morbido, si passò la borsa a tracolla e, con il cappuccio calato sulla testa per ripararsi dalla pioggia, si diresse agile alla fermata dell’autobus come tutte le mattine.
Se ne stava seduta con la guancia appoggiata al finestrino, guardava indifferente quel paesaggio grigio che conosceva bene, quella città un tempo per le era stata così cara, lì aveva vissuto il suo grande amore, quello che si incontra, forse, una volta nella vita.
Le immagini si affollavano nella mente, non sapeva più se erano immagini di un film o della sua vita. Quella volta alla stazione, anche allora pioveva, lei era scesa dal treno, aveva cercato con lo sguardo quello di lui e non vedendolo era stata assalita da un attimo di panico, poi lo vide arrivare correndo, bagnato dalla pioggia, con un sorriso che le sembrò il sole di luglio, si gettarono l'uno nell'altra e rimasero così a lungo. "Il mio posto nel mondo è tra le tue braccia" le disse.
Ora ripensava a quelle parole, a quando due anni dopo, lei le aveva pronunciate il giorno del loro matrimonio, quella sensazione di intensa felicità che aveva provato la ricordava bene, la ricordava ogni giorno, ma le sembrava appartenere ad un'altra vita.
L'autobus giunse alla sua fermata, aveva smesso di piovere, un pallido sole fece capolino tra i tetti bagnati dei palazzi del centro. Si avvio verso il grande magazzino dove lavorava da tempo, si fermò davanti ad un negozio di fiori, respinse indietro le lacrime e avvertì un forte dolore invaderle tutto il corpo. Entrò nel negozio e ordinò delle rose che sarebbe passata a ritirare più tardi. Oggi, esattamente un anno fa, lui aveva chiuso gli occhi per sempre...tra le sue braccia.
Opera scritta il 05/07/2016 - 11:42
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Voto: | su 6 votanti |
Commenti
Gabriella, il tuo commento positivo mi fa particolarmente piacere...
patrizia brogi 07/07/2016 - 10:47
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Grazie Salvo, grazie Margherita!!
patrizia brogi 07/07/2016 - 10:46
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Cara Patrizia un incipt veramente difficile che ha sottolineato la tua bravura di scrittrice.Racconto dolce e delicato...bravissima. 5
Gabriella De Gennaro 06/07/2016 - 21:51
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Molto bello e toccante il tuo racconto Patrizia...La classe non è acqua. Bravissima 5* e un abbraccio
margherita pisano 05/07/2016 - 23:02
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Ciao,
anche il tuo racconto è velato dalla tristezza di un amore improvvisamente mancato. Eppure hai saputo dare quel tocco di gentilezza dell'animo, come può fare un fiore acquistato e scelto nel silenzio di un pensiero che s'innalza verso il cielo. Un abbraccio.
Salvo
anche il tuo racconto è velato dalla tristezza di un amore improvvisamente mancato. Eppure hai saputo dare quel tocco di gentilezza dell'animo, come può fare un fiore acquistato e scelto nel silenzio di un pensiero che s'innalza verso il cielo. Un abbraccio.
Salvo
salvo bonafè 05/07/2016 - 22:54
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grazie a tutti per i commenti!!!! Quattro Stagioni hai fatto bene a correggermi, in effetti hai ragione... baci e abbracci!
patrizia brogi 05/07/2016 - 21:12
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Racconto, molto bello e dolce, commovente ma per nulla sdolcinato, si lascia leggere con piacere. 5*
Marirosa Tomaselli 05/07/2016 - 20:24
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Sei stata brava Patrizia... Hai superato a meraviglia gli ostacoli dell'incipt, piutosto lungo e vincolante... e nel contesto lo considero un bel racconto... che va a segno.
Francesco Gentile 05/07/2016 - 20:04
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BELLA E DOLCE LA TUA OPERA 5*
POETA DELL'AMORE LUPO DELL'AMI 05/07/2016 - 19:55
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molto bello! non ci si aspetta quel finale.
complimenti
Nadia
vedrò anch'io cosa scrivere una mezza idea ce l'ho già...vedremo. Comunque è bello come titolo creativo, stimola la fantasia
5*
complimenti
Nadia
vedrò anch'io cosa scrivere una mezza idea ce l'ho già...vedremo. Comunque è bello come titolo creativo, stimola la fantasia
5*
Nadia Sonzini 05/07/2016 - 18:37
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Mi è piaciuto molto, racconto sentimental-commovente ma senza smancerie. Avrei un appunto sulla frase finale...
Il brano si svolge al passato e quindi non si può dire oggi...etc... sarebbe meglio: Quello stesso giorno, ma esattamente un anno prima, lui aveva chiuso gli occhi per sempre...tra le sue braccia.
Il brano si svolge al passato e quindi non si può dire oggi...etc... sarebbe meglio: Quello stesso giorno, ma esattamente un anno prima, lui aveva chiuso gli occhi per sempre...tra le sue braccia.
Quattro Stagioni 05/07/2016 - 16:03
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Mirabilmente ponderato et... scorrevole.
Il mio elogio e il mio lieto meriggio Patrizia.
*****
Il mio elogio e il mio lieto meriggio Patrizia.
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Rocco Michele LETTINI 05/07/2016 - 15:54
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Bellissimo e molto dolce... Ciao
Mimmi Due 05/07/2016 - 14:50
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