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Il biglietto della felicità

Come ogni mattina Patrizio prendeva il treno che da Genova portava a Milano lavorava da trent'anni come impiegato in un ufficio pubblicitario, era ben voluto da tutti e in particolar modo dal suo Caporedattore il Sig. Brusa. Ultimamente il lavoro non andava molto bene perché con l'avvento delle pubblicità online, con la crisi economica e i tagli aziendali, gli inserimenti pubblicitari nelle riviste e nei cataloghi diminuivano sempre di più. Una mattina il Sig Brusa lo chiamò nel suo ufficio, Patrizio pensò che doveva illustrargli un nuovo lavoro, invece gli disse che per motivi economici doveva metterlo in cassaintegrazione per qualche mese. Patrizio rimase impietrito, il suo cuore smise di battere e gli sembrò che la sua vita si stesse riavvolgendo come un nastro, lo chiamò due volte ma non sentiva era come in trans. Si alzò dalla sua poltrona e andò verso Patrizio che in quel momento ritornò sulla terra. Aveva gli occhi lucidi perché pensava a come sarebbe stata la sua vita, non era più un ragazzo e forse nessuno le avrebbe dato più alcuna alternativa lavorativa. Per lui era un periodo negativo, un mese fa l'aveva lasciato la fidanzata e ora... anche il lavoro!
Patrizio ora torna a casa gli disse, ti terrò informato su quando dovrai rientrare! Patrizio scosse la testa e con le lacrime agli occhi si allontanò dall'ufficio per raggiungere il suo. Nel corridoio incontrò i colleghi che erano a conoscenza dell'accaduto e lo salutarono a testa bassa perchè di guardarlo in faccia non avevano il coraggio. Entrò nel suo ufficio e preso dallo sconforto si lasciò andare in un pianto liberatorio. Recuperò i suoi oggetti personali e se ne andò senza parole. Mentre faceva ritorno a casa decise di fare una passeggiata nel Parco della sua città, lo faceva spesso quando aveva bisogno di riflettere. In lontananza un risplendente sole faceva capolino tra le maestose colline, un soffio d'aria fresca e pungente accarezzò il viso di Patrizio come per consolarlo, intorno a lui campi fioriti e colorati attraversavano il parco per un lungo percorso, un paesaggio che solo la primavera poteva regalare. Passeggiava immerso nei suoi pensieri, solo, in compagnia dello scricchiolio della ghiaia sotto i piedi, si guardava intorno e ammirava quelle piante secolari e la loro maestosità che ricoprivano d'ombra lunghe distese verdi e campi fioriti, i rami folti erano mossi da un leggero soffio di vento e il fruscio delle foglie lo salutavano al suo passaggio. Rivedendo il laghetto al centro del Parco riaffiorirono i ricordi e pensò a quando con la sua Anna andava li a passeggiare alla domenica e poi si sedevano per ore sulla panchina ad abbracciarsi e a parlare del loro amore e del loro futuro. Ora la sua vita era distrutta non aveva più Anna e neanche il lavoro, cosa ne sarebbe stato di lui? Mentre si stava avvicinando al Laghetto vide una donna seduta sulla panchina che piangeva, con titubanza le chiese se aveva bisogno d'aiuto. Alzò lo sguardo e Patrizio rimase colpito dai suoi occhi verde smeraldo e da quei lineamenti così delicati. Patrizio non riuscì a resistere nel vedere tanta sofferenza e si sedette a fianco a lei. Lo abbracciò come si fa con un vecchio amico, quell'uomo le aveva trasmesso fiducia e serenità. Patrizio le disse: "Cosa ti fa stare tanto male?" Rosy (questo era il suo nome) iniziò a raccontargli che era sposata e che suo marito era stato licenziato dalla Ditta di Elettronica per cui lavorava e che per dimenticare passava le sue giornate a bere al bar e buttava via i soldi giocando con le slot machine e nelle scommesse e non avevano più soldi. Patrizio provò tanta compassione per quella donna e ricambiò quell'abbraccio. La strinse forte a se come volerla proteggere da quella sensazione di vuoto che lui capiva perfettamente. Tra i due nacque una bella amicizia e si rividero al parco sulla loro panchina nei giorni a seguire. Rosy aveva ridato un senso alla sua vita ed era riuscita a fargli dimenticare i problemi, voleva aiutarla e non si rendeva conto che giorno dopo giorno quella bella amicizia si stava trasformando in amore.
Rosy non amava più suo marito e con Patrizio aveva conosciuto un amore che non credeva potesse esistere. I due si vedevano in segreto, si amavano, si coccolavano e non si rendevano conto che il loro amore diveniva sempre più intenso. Quando Rosy doveva far rientro a casa era una sofferenza per entrambi, non potevano fare a meno l'uno dell'altra ma... come poteva fare progetti non aveva un lavoro e lei era sposata! Patrizio disse a Rosy: "Amore mio, mi hai regalato la cosa più preziosa che un uomo possa desiderare, l'amore! Un mio amico un giorno mi disse: "Se ti aiuti, Dio t'aiuta!" così propose alla sua amata di tentare la sorte acquistando "il biglietto della fortuna". Entrarono in un bar e ne acquistarono uno. Non avevano il coraggio dopo aver grattato la parte argentata di vedere se la fortuna era a loro amica così chiesero alla sorella di Rosy, che era a conoscenza della loro relazione di controllare per loro. Sofia (così si chiamava la sorella) controllò il biglietto mentre Rosy e Patrizio si tenevano stretti la mano. Non aveva parole, guardava incredula il biglietto e si lasciò cadere sulle ginocchia.... I due innamorati pensarono che la fortuna aveva deciso di non bussare alla loro porta così si abbracciarono e si guardarono delusi. Sofia gridò: "Non ci posso credere, da oggi una nuova vita vi attende!" i due ragazzi si voltarono verso di lei e le corsero incontro. Cosa ci vuoi dire Sofia? La fortuna è con voi, avete vinto "un milione di euro!" comeee!!! Patrizio guardò Rosy e le disse: "Amore mio con questi soldi aiuterò il Sig. Brusa a pagare i debiti e riavrò il mio lavoro!" e poi staremo insieme per sempre!!!



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Opera scritta il 09/03/2017 - 13:44
Da Milena Barattieri
Letta n.1356 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Beato chi vince tanti soldi come i protagonisti del tuo racconto. Ma non tutti però sono fortunati. Comunque il racconto mi è piaciuto. 5*. Ciao e buona notte

Alberto Berrone 09/03/2017 - 22:31

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Grazie Rocco, Giancarlo e Donato per essere passati e soffermati a leggermi.
La fortuna è dietro l'angolo sta nei piccoli gesti fatti e ricevuti.
Sta nel guardarsi intorno e vedere con gli occhi dell'amore e sapere accontentarsi.
Buona serata

Martina D. 09/03/2017 - 21:38

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Complimenti, decisamente bello il tuo racconto,5*

donato mineccia 09/03/2017 - 19:29

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un bel racconto scorrevole lettura e completo molto bello 5*

GIANCARLO POETA DELL'AMORE 09/03/2017 - 17:07

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UN BIGLIETTO CHE TUTTI VORREBBERO ESSERE STACCATO.
PIACEVOLE QUANTO SCORREVOLE RACCONTO, MARTINA.
LIETO MERIGGIO.
*****

Rocco Michele LETTINI 09/03/2017 - 15:35

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