Non ho voglia di ricordare la mia infanzia, perché non avrei nulla di bello da ricordare... o forse no... forse qualcosa di bello in quello squallore c'era...
Guardo il mare, in questo giorno d'autunno inoltrato, ed ammiro un tramonto colorato, che si tuffa nell'acqua... La mente vaga...
Un nugolo di bambini sempre affamati ed una casa piccola, troppo piccola per contenere tante persone.
Bimbetta, mio padre mi trascinava con sé nella terra, a raccogliere sasso. Diceva che il campo doveva essere sgombro e dall'età e dai sassi.
Eppure li toglievo..., ma sembrava che lì il buon Dio, avesse scaricato tutti i sassi della terra. Per quanto sforzo facessi, le pietre si moltiplicano, come nel miracolo della molti
plicazione dei pani e dei pesci.
Ritornava a casa stanca e mi addormentavo quasi subito, su quel giaciglio approntato ai piedi del letto dei miei genitori.
Non conoscevo la felicità.
Poi, appena adolescente, ci fu per me un cambiamento. Fui inviata a servizio presso la famiglia di un medico, che aveva due figli della mia età.
Cominciai a conoscere altri modi di vita. I ragazzi erano viziatissimi:mangiavano poco e giocavano troppo. Feci amicizia con loro, anche se il padre li redarguiva e cercava di non farli familiarizzare con me.
Arturo andava a scuola, frequentava la IV ginnasio, Lucilla frequentava la prima media.
Avevano tanti quaderni con la fodera nera ed i bordi rossi. Sembravano dei messali e forse per questo, mi incuriosivano.
Quando non c'era nessuno, io ero libera di sbirciare tra i quaderni e scoprii i segni convenzionali con cui si poteva scrivere e leggere.
Rubai un quaderno ed una matita e cominciai a ricopiare a pappagallo, tutto ciò che scriveva Lucilla.
Trovai un abecedario e capii che ad ogni segno corrispondeva un suono. Ormai sapevo scrivere tutte le lettere, ma non sapevo leggere. Feci un patto con Lucilla e in seguito cominciai a fare i compiti con lei.
Ero felice.
Avrei potuto conoscere tutte le cose scritte nei libri, leggere dei romanzi, sognare l'avventura e l'amore.
Piccolo mondo Antico di Fogazzaro, mi affascino'. Lessi così anche Piccolo mondo moderno, Leila e Malombra.
Fu la volta di Grazia Deledda.
Canne al vento mi incanto'... Mi piacque tanto anche Elias Portola... Lessi così tutto ciò che trovai nella biblioteca molto fornita del mio padrone.
Lessi quando tutti dormivano...
Lessi al lume di candela ed ero felice...
Non avevo mai viaggiato, ma la mia fantasia mi consentì di andare in Sardegna, di visitare l'africa selvaggia, di ammirare il mare, di viaggiare su un vaporetto e di sfoggiare splendidi abiti.Immaginai persino un principe, che mi chiedeva in sposa.
Ero felice... Avevo dimenticato il pagliericcio ai piedi del letto, avevo dimenticato le ginocchia sbucciate e le mani tagliate dall'asperità dei sassi...
Una notte mi addormentai sul libro che stavo leggendo, quando mi sentii sollevare da due mani forti, che mi adagiarono dolcemente sul letto.
Sbarrai gli occhi, quando vidi il signore, che chiudeva piano il libro, con un sorriso sulle labbra.
Ero stata scoperta! Forse Lucilla non c'è l'aveva fatta a mantenere il segreto...
Inconsciamente iniziai a tremare... Non volevo ritornare nella mia casa, piccola e sprovvista di libri...
Sarebbe stata la giusta punizione.
Ma quel signore, che non dimenticherò mai, mi guardava con un sorriso affettuoso.
Non ero da punire, ero da premiare! Avevo dato prova di grande volontà e sacrificio. Avrei dato gli esami con Lucilla.
Ben presto divenni una maestra di scuola.
Da allora insegno ai miei bambini a leggere e a scrivere... Ma cerco di inculcare in loro soprattutto l'amore per la lettura.
Nb. È una storia vera, ma non la mia.
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Brava!