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L'ESTATE DELLA MATURITA'

Finalmente erano terminati gli esami di maturità: avevo gettato al vento libri ed ansie e mi apprestavo a vivere un'estate meravigliosa.
La quinta D stava per sciogliersi, dopo anni di amicizie, scontri, simpatie, antipatie, come accade per qualsiasi classe che si rispetti ed ognuno di noi portava già nel cuore desideri ed ambizioni, volando con la fantasia verso il proprio futuro che immaginavamo roseo e pieno di aspettative. Ma quello era il momento di concedersi una pausa rigenerante; era stato un periodo stressante, lo ricordo perfettamente ancora oggi a distanza di anni, ed è proprio vero che l’esame di Stato rimane vivo nei ricordi, o meglio negli incubi di un essere umano.
Ho ancora nitido nella mente quel mese di luglio, torrido come non mai, oppure torrida era la mia testa che sembrava sul punto di scoppiare; così dopo il colloquio degli orali, uscii dal portone dell’istituto come un carcerato dopo la sentenza di assoluzione, leggera e con una voglia matta di spensieratezza. Archiviato il capitolo studi, già pregustavo l’approssimarsi di agosto, quando sarei partita per una vacanza programmata molto tempo prima: i miei genitori avevano preso in affitto per tutto il mese una casa sulla costa del Salento, dove trascorreva abitualmente l’estate la mia migliore amica, nonché compagna di banco, Francesca.
Vollero accontentare questa richiesta, ero la loro unica figlia e a scuola ero sempre stata un’alunna modello. Così trascorsi settimane a fare shopping sfrenato per poter infilare in valigia i costumi più colorati, i vestiti più alla moda, cappelli di paglia e maquillage estivo rigorosamente abbinato. Il giorno della partenza mi sentivo emozionata, non vedevo l’ora di rilassarmi e non pensare a niente.
Arrivati sul posto e dopo aver preso possesso della graziosa maisonette con giardino, mi fiondai da Francesca, che mi stava aspettando con ansia. “Vedrai Laura, quest’estate ci divertiremo un mondo! Più tardi ti presento i miei amici, sono troppo simpatici. Ti piaceranno!”, mi disse.
Infatti il gruppo di Francesca si rivelò una compagnia piacevole e stimolante, insieme trascorrevamo le mattinate in spiaggia tra bagni di mare, sole, risate e gavettoni sul bagnasciuga, improvvisando noi ragazze passerelle sul bar del lido, i maschi invece tramavano appostamenti strategici in cerca di avventure.
Le serate volavano tra una puntata nei pub della zona e balli sfrenati in discoteca, mentre i nostri genitori storcevano il naso, lamentandosi di come fossimo sempre in giro. A noi poco importava, sentivamo che dovevamo cogliere quella stagione della nostra vita, fatta di momenti spensierati, sorrisi sinceri e slanci che solo i diciott'anni sanno regalare, cogliendo quel fiore che di lì a poco presagivamo sarebbe appassito. Inoltre quel mese di agosto aveva in serbo per me anche qualcos'altro...
Dopo alcuni giorni dal mio arrivo, tra la folla dei bagnanti e le file degli ombrelloni, si materializzarono due stupendi occhi verdi che risaltavano su una pelle già abbronzata. Il proprietario di quello sguardo magnetico scendeva solitamente in spiaggia a mattinata inoltrata, con un atteggiamento sicuro di sé, non altero e un sorriso da seduttore; non faceva parte del mio giro di amicizie, ma seppi poi che si chiamava Marco ed era uno studente universitario.
Me ne innamorai perdutamente, fu il classico colpo di fulmine, anche se osavo guardarlo solo da lontano, un po’ per timidezza, ma soprattutto perché girava circondato da uno stuolo di ragazze abbronzate e magre che gli stavano appiccicate dalla mattina alla sera. Divenne un pensiero fisso per me, mi piaceva troppo, era il mio tipo ideale, con il suo fisico sano da sportivo e quel modo di fare cordiale e simpatico.
Carezzavo l’illusione di poterlo conoscere, di diventargli amica e chissà quale altri sogni, che restarono tali per quasi tutto il mese; non ci furono occasioni di conoscerlo, nonostante Francesca si proponesse da intermediaria, immaginando ogni sorta di stratagemma per fare amicizia. Io però le vietai qualunque tipo di iniziativa: il mio orgoglio e la mia timidezza mi impedivano di pensare ad un’evenienza del genere!
Così le settimane passarono e oramai agosto stava per terminare. Alcuni ombrelloni si chiudevano e all'orizzonte i primi temporali rinfrescavano l’arsura estiva; anche lo stuolo di ragazzine smaniose accanto a Marco prese a sfoltirsi e fu a quel punto che accadde l’impensabile.
Una mattina vidi uno dei nostri amici confabulare proprio con lui e in un batter d’occhio me lo ritrovai sotto l’ombrellone, nell’atto di tendermi la mano per presentarsi: avvertii il mio cuore battere così tanto che ebbi paura di svenire, mentre le parole si fermavano in gola, con la salivazione a zero.
“Laura…mi chiamo Laura…”, riuscii solamente a balbettare, maledicendo la mia puntuale emotività che veniva a farmi visita nei momenti meno opportuni. Fu lui a salvarmi: Marco mi guardò dritto negli occhi sorridendo, mentre la mia mano tremante era in quella di lui, forte ed accogliente.
Da quel momento divenimmo inseparabili e trascorremmo ogni minuto insieme di quei pochi giorni che restavano della vacanza. Parlavamo distesi sui nostri asciugamani per un tempo infinito, fingendo di sfiorarci per sbaglio, mentre dal jukebox del lido le note dei tormentoni estivi e delle canzoni malinconiche di Claudio Baglioni fungevano da colonna sonora di quel flirt estivo che andava alimentandosi di ora in ora.
Ci baciammo la prima volta di sera, seduti su una panchina del lungomare, sotto la luce soffusa di un lampione: la sua bocca aveva il gusto dei ghiaccioli all'arancia che compravamo ai chioschi durante le nostre passeggiate e il suo abbraccio la dolcezza del primo amore. A fine mese Francesca, avendo compreso appieno quanto fossi coinvolta, mi propose di restare a casa sua durante la prima settimana di settembre. Non me lo feci ripetere due volte, così chiesi ai miei genitori se potevo approfittare dell’ospitalità di Francesca: mai il loro consenso fu più gradito!
Anche Marco rimase quella settimana: la vivemmo con l’intensità di un sentimento che trasformò la percezione del tempo, tra effusioni e carezze in riva al mare, amandoci con quell'impellenza che solo gli adolescenti e gli amori appena nati hanno la fortuna di conoscere. Volò in un batter d’ali. Promettemmo di telefonarci al più presto… mi chiamerai, ti chiamerò, ti mancherò, mi mancherai, verrai a trovarmi, ti aspetterò…Non lo rividi più, fu un amore estivo, il più bello, quello che ancora brucia nei ricordi.
L’estate della maturità fu un’estate meravigliosa: aveva gli occhi verdi, la pelle ambrata e i suoi baci mi lasciarono il sapore dei ghiaccioli all’arancia.



Paola Salzano




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Opera scritta il 26/06/2018 - 11:31
Da PAOLA SALZANO
Letta n.1186 volte.
Voto:
su 7 votanti


Commenti


Ringrazio tutti per le belle parole... davvero mi avete emozionata e ringrazio la redazione per questo gradito riconoscimento!
Nonostante sia scritto in prima persona, il racconto non è autobiografico: è pur vero che in quello che scrivo spesso c'è qualcosa di me...
Grazie ancora

PAOLA SALZANO 06/07/2018 - 17:57

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Non lo avevo letto...molto bello, riconoscimento meritato. Brava...un saluto.

Franca M. 06/07/2018 - 11:45

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Paola, ho rischiato di perdermelo...
Mi è rimasto il gusto di quel ghiacciolo all'arancia e l'euforia delle prime cotte...
Io, ai tempi della maturita', ero già fidanzata con mio marito.
Complimenti Paola, splendido racconto
Allegro, colorato, spumeggiante, come te e scritto divinamente



laisa azzurra 05/07/2018 - 22:24

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Racconto tenerissimo e romantico, bravissima Paola è stato un tuffo nei tuoi ricordi ma anche nelle mie trascorse estati di quando avevo quell'età. Complimenti per la vittoria e buona notte.

Paolo Ciraolo 05/07/2018 - 21:56

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Enio grazie mille anche a te ed approfitto per ringraziare anche Margherita, Grazia e Francesco Scolaro per i commenti al mio racconto...emozionanti, dettagliati e stimolanti.
Un caro saluto e una buona estate a tutti!!

PAOLA SALZANO 28/06/2018 - 17:50

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un racconto da rileggere per tornare in quel mondo magico che magistralmente descrivi. molto piaciuto Paola e grazie per i tuoi sempre graditi commenti e 5*

enio2 orsuni 28/06/2018 - 14:09

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Una avventura estiva raccontata con sapiente bravura ove la storia scorre piacevole e molto avvincente ove anche i dettagli fanno la loro parte. I miei complimenti, ciao.

Francesco Scolaro 27/06/2018 - 09:59

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Ho sorriso, provato tenerezza, sentito la spensieratezza e quella tua "puntuale emotività" ti permette di mettere sulla carta l'emozione...
Molto bello
Paola, ti abbraccio e ti auguro buona serata

Grazia Giuliani 26/06/2018 - 20:19

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Cara Paola un'estate meravigliosa davvero...ho letto con grande piacere questo racconto e mi hai trasportato in un mondo magico...il mare, la dolcezza e i primi amori, che non si scordano mai!!!
Stupendo...mi piace il tuo modo di raccontare, trasporti il lettore dentro la storia come una vera scrittrice, regali emozioni! Un abbraccio

Margherita Pisano 26/06/2018 - 18:19

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