Rimango qui,
in questo
vortice a pensare.
Vittima
di una complessità
interiore.
in questo
vortice a pensare.
Vittima
di una complessità
interiore.
Sicuro del giusto
che giusto non è !
Che non può essere accettato.
Torbido è tacciato,
da banale ipocrisia,
di volgarità,
di inutile utopia.
Di essere scuro
mentre è, invece, puro.
Di essere cronaca
quand' è una densa poesia.
E si svela la morbosa profondità
umana
che tace di una sorta di vergogna
nel nascondersi, obbligato,
di chi ancora corpi caldi
ed intrecciati sogna.
Il sorriso silenzioso di un Angelo caduto
che riscopre il suo essere appagato
nel contatto
di una pelle di velluto.
E così si nasconde la realtà
col buonsenso
e si vive,
appesantiti da un segreto
che non trova il coraggio
di chiedere un consenso.
E mentre la notte sveglia il giorno,
la pelle
perde ancora l'occasione
di svelare,
prorompente,
la sua
innata
materica
pulsione.
mf
Opera scritta il 25/06/2019 - 16:44
Letta n.926 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
...Vittima di una complessità interiore...a volte mi chiedo se "sentire",essere capaci di ascoltare se stessi e rincorrere i propri pensieri,sia una condanna,tanto sono,appunto,complessi.No,non lo è. È ricchezza.E'l'essenza del mio essere,andare a fondo,cercare,seguire....molto piaciuta. Grazie
Lisa Lisa 26/06/2019 - 00:14
--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.