Arrivato
nei miei giorni di qualcun altro
e
seduto
su drappi in seta e pelle di velluto.
nei miei giorni di qualcun altro
e
seduto
su drappi in seta e pelle di velluto.
Mi dicono di gioire,
ridere e parlare.
Vorrei starmene muto.
Senza apparenti pene,
ansie, angosce,
i miei battiti precisi
tamburellano le vene.
Mi traballano le cosce.
Nulla può andar storto.
Io vivo.
Consapevole d'esser morto.
Vi ho perso,
seduto in questo posto.
Un trono.
M'han detto ch'era il mio.
Sono triste di nascosto.
Passione dove sei?
Amore dove sei?
Sudore dove?
Mi spoglio.
Scalzo.
Mi alzo.
Poiché qui, mesto,
sono solo avulsa reazione
ad uno sterile
contesto.
Mf
Opera scritta il 20/09/2019 - 10:03
Letta n.772 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Disarmante è la parola giusta. Mi attira questo stile crudo e poetico allo stesso tempo. Bravo
Maria Isabel Mendez 26/09/2019 - 23:56
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Espressa molto bene la terribile coscienza di esser vivo pur sentendosi morto.Tragicamente bella!
Anna Maria Foglia 20/09/2019 - 17:16
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sorry
laisa azzurra 20/09/2019 - 15:57
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disarmante
perchè ti leggo disarmato
eppure la bellezza appartiene ad ogni tuo verso
una ricerca di se stessi e delle emozioni che a volte appaiono sopite
bellissima
perchè ti leggo disarmato
eppure la bellezza appartiene ad ogni tuo verso
una ricerca di se stessi e delle emozioni che a volte appaiono sopite
bellissima
laisa azzurra 20/09/2019 - 15:56
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