I vuoti dell’anima creano spesso negatività interiori ed insofferenza per gli altri.

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Commenti
Visto che il mio pensiero si innesta su quanto é stato detto, mi limito ad aggiungere quanto segue: chi si ritrova prigioniero dei vuoti interiori, deve riempirli non prima di affrontare un necessario percorso, innanzitutto di tipo introspettivo al fine di rieducarsi alle emozioni e a ritrovare la positività perduta nonché l'entusiasmo.








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Un aforisma che rientra in un argomentazione inerente alla psicologia, parole che rendono perfettamente l'idea quanto i commenti stessi, tutti indicatissimi, tra cui quello di Giacomo, praticamente da plus ultra.
(segue)
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E un grazie anche a Mirella, Santa e Mirko. 



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L'insofferenza nei confronti degli altri nasce forse da mancanze che conosciamo, l'insofferenza degli altri per noi è invece ciò che vogliono farci credere ci manchi...




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Vero, quando siamo tristi ed insoddisfatti siamo anche poco disponibili e tolleranti con gli altri.Ciao e buona serata.






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MARIA LUISA... mi associo al commento di Giacomo è perfetto.















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Un sentito grazie a Giacomo e Anna Maria, un abbraccio ad entrambi ... 



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Questi vuoti io li interpreto come carenza affettiva o di senso che certamente producono ciò che tu dici. Per star bene con gli altri occorre prima di tutto stare bene con se stessi. 



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Sì, lo penso anch'io. Aggiungerei ai vuoti dell'anima una giusta autostima...senza di quella, giusta però, anche gli altri sei obbligato a vederli negativamente.
Mi spigo: io ho una dose elevata di autostima, e proprio per quello ho sempre visto negli altri qualcosa di positivo che io non ho. Allora la mia autostima fa una brillante operazione: mi fa notare la eccezionalità, la bravura,il senso artistico dell'alter di turno e mi dice: forza, vedi di migliorare, vedi come è bravo lui!!!???
Ho scritto parecchio su questo tema, anche a livello scolastico. Un buon insegnante deve diffondere, prima che sapienza e conoscienza, una buona dose di autostima. Il resto vine da sé. L'insegnante vecchio stampo che affossa le qualità dell'allievo, fa danni irreparabili nel mondo dell'insegnamento. Io avevo un metodo tutto mio...ho un racconto in proposito.

Mi spigo: io ho una dose elevata di autostima, e proprio per quello ho sempre visto negli altri qualcosa di positivo che io non ho. Allora la mia autostima fa una brillante operazione: mi fa notare la eccezionalità, la bravura,il senso artistico dell'alter di turno e mi dice: forza, vedi di migliorare, vedi come è bravo lui!!!???
Ho scritto parecchio su questo tema, anche a livello scolastico. Un buon insegnante deve diffondere, prima che sapienza e conoscienza, una buona dose di autostima. Il resto vine da sé. L'insegnante vecchio stampo che affossa le qualità dell'allievo, fa danni irreparabili nel mondo dell'insegnamento. Io avevo un metodo tutto mio...ho un racconto in proposito.





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