OPERA

Pastorella del Fortore
docile e garbata
porti al pascolo le pecorelle
sui verdi monti e la radura,
scendi verso il rivo,
serena e canticchiando
pria dell’alba vai,
al cinguettar lieve e armonioso
delle festose allodole.
Sarà la tua roccaforte
è forse la tua sorte?
Vivi beata col minuto gregge
dal vello candido e incontaminato,
lontano dal globo iniquo e grève,
diletta figlia del Fortore
stanca ritorni
al calar della sera
col viso adusto,
dal vento gelido
e cocente sole.
La nonnina ti prepara il desco,
fumante di polenta
e di frittelle.
Vai a riposar,
dopo la compieta
preghi,
sognando un’alba più serena.
Le belanti pecorelle
tu conosci il nome
aspettano al primo sole
la bella piccola pastorella.

Opera scritta il 04/08/2021 - 13:28

Da Carmine De Masi

Letta n.796 volte.

Grazie Sabatino,sono felice che ti è piaciuta, con la speranza che le future generazioni possono attingere dai nostri scritti. Ricordando il passato,possono vivere il presente con entusiasmo

Carmine De Masi 08/08/2021 - 16:04

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Bravo Carmine, tra l'altro nel mio Abruzzo, ho conosciuto tante persone con questo nome; da piccolo ho fatto veramente il Pastorello. Ho scritto e pubblicato anche io una poesia dal titolo: Tino il Pastorello d'Abruzzo.
La tua Poesia mi è piaciuta tantissimo: 5*. Un caro saluto.

Sabatino Santucci 05/08/2021 - 16:13

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