Non sfioro più le ore,
sono soltanto sbiaditi rintocchi
che non mi danno più nulla.
Non sfioro più nemmeno
gli orizzonti più belli,
quelli che nascono
negli occhi degli amanti.
I miei corridoi
sono scheletri d'eco
dove tuona il silenzio.
Ma non è pace
questa piccola eutanasia;
è un biascico imperioso
di tutti i ricordi
che si ricamano nell'anima
come seta troppo grande.
Ed io non sento più il dolore,
non sento più neppure il corpo
che urla circonfuso tra le mura
di un castello di carte.
sono soltanto sbiaditi rintocchi
che non mi danno più nulla.
Non sfioro più nemmeno
gli orizzonti più belli,
quelli che nascono
negli occhi degli amanti.
I miei corridoi
sono scheletri d'eco
dove tuona il silenzio.
Ma non è pace
questa piccola eutanasia;
è un biascico imperioso
di tutti i ricordi
che si ricamano nell'anima
come seta troppo grande.
Ed io non sento più il dolore,
non sento più neppure il corpo
che urla circonfuso tra le mura
di un castello di carte.
Opera scritta il 14/07/2014 - 05:11
Da LUCA SANTO
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