La mia vita fu breve, come capita a tutte le farfalle, ma la mia ebbe una conclusione ancora più repentina...
Il pomeriggio nella “U” di compagnia si dipanava accaldato e polveroso; i soldati allineati costretti ai comandi dei caporaletti che salivano sullo scranno in cemento per dare gli ordini continui di “attenti” e “riposo” per tutto il pomeriggio di un torrido maggio, coi maglioni invernali che accaloravano ed innervosivano le “scimmie pazze”.
Apparve una farfalla bianca che superò l'edificio terratetto e scese verso le schiere dei soldati.
Il caporale dette l'ordine di abbattere la farfalla: cappelli, sassi e quant'altro servisse fino al raggiungimento dell'obiettivo.
Avete capito che fine ho fatto?

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Commenti
Molto originale e particolare...
ben scritto
ben scritto



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