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Omaggio alla mamma

Le emozioni si perdono dentro lo scorrere del tempo ma dal cuore non le porta via il flebile vento.
Avrei voluto tornare a quel momento per poter vedere l’intensità della mia luce quando sono nata.
Mi domando: che cosa ha provato quella donna con me tra le braccia? Magari si sentì fortunata!
Ho desiderato conoscere il senso di protezione del suo cullarmi e tra i suoi seni vergini avrei voluto celarmi.
Mi era piaciuto molto questo pensiero come una melodia dolce e serena perché magari avrebbe mutato nella luna piena. Quella luna maestosa che avrebbe avuto il potere di unire delicatamente il movimento dei nostri corpi, annullando la rabbia, e parlando un'unica lingua calorosa senza sottofondo di rumori e colpi.
La mamma.
Osservai la donna che riposava di notte come fosse una regina.
La fissai con gli occhi grandi pieni di paura e di brina che mi circondava ma non mi scostai dalla riva; aspettavo un’ onda che mi accarezzasse i capelli al posto suo.
Per non calpestare il suo sonno, così apparentemente innocente e sereno, in silenzio, da sola, cercai di capire perché fossi la causa della suo veleno.
Persi tempo per arrivare al centro delle mie emozioni e dei miei ricordi ma, niente, sono passati tantissimi anni balordi.
Un fiore per crescere non ha bisogno di polvere ma di sentimenti, ed anche nei sentimenti stessi è necessario togliere la polvere!
Il suo inconfondibile profumo di madre? La mia povera memoria è stata aggredita da cattive ladre. E la bellezza del suo volto e i gesti che arricchiva la nostra essenza? Sono rimasti ben conservati, nel mio pensatoio, semplici racconti con omessa presenza.
Sento ancora le voci nella mia testa di chi si annunciava membro della mia famiglia. I nomi dissolti, i volti sfumati e le scie di promesse bruciate che si sono aggrovigliate sulla la strada delle mie ciglia.
Sentii il sole scottare sulla mia pelle e la sabbia rovente di mezzogiorno al mare che da bambina non avevo visto mai. Comunque, anch’io avevo corso con il profumo dei capelli appena bagnati ed urlai : io esisto!
Ho pianto tanto per amore materno, mancato, e ho creato delle collane di lacrime lunghissime, ma a nulla è servito.
E’ arrivato un nuovo giorno pieno di sole in cui mi sono ribellata, o forse stancata della pioggia incessante, a quella non protezione materna.
In quella profonda stanchezza, angosciante, acquisii una nuova concezione di pensare che mi apparve illuminante ed eterna,
Non dovevo rimanere nell’angolo come un cucciolo abbandonato.
Non è chiaro se ero sospinta dalla follia o dal coraggio di abbandonare quel nido familiare apparentemente puro come cigni in un lago.
Io in quell’istante diventai un corvo con le ali ampi e forti, che finalmente con il suo primo volo trovò il piacere di respirare.
Che fortuna che la mamma c’era, mai!
La sua non esistenza m’ha donato la forza di crearmi una vita diversa assai.
Il sentimento di nullità che in passato m’ha schiacciato è stato, non casualmente, generato dall’incantesimo di odio che su di me ha lanciato.
Un incantesimo potentissimo che perdurò a lungo sebbene fino ad una delle primavere che arrivò come una stella cadente di notte.
In quel momento magico io vidi una sfera celeste che si trovava esattamente sulla mia testa e osservai un equilibrio cosmico perfetto per dire addio al buio che mi circondava e potetti dare il benvenuto ad una nuova stagione della mia vita.
Con la primavera anche la natura si era svegliata e donò energie mancanti alla terra e a me stessa. Colsi l’occasione e vidi trasformarsi le primule in narcisi più alti e magnifici che mai. Questi narcisi non riempivano solamente immensi prati ma mandavano grande fiducia a tutti coloro che l ‘avevano persa.
Ho capito che ogni incantesimo poteva esser spezzato. La luce che è penetrata nel mio cuore m’ha dato il potere di svegliarmi e trovare la mia strada.
Le stelle lo sanno: una figlia ha sempre bisogno della madre.
Ho quindi deciso di colorare la mia vita.
Per non essere come lei, ho premuto banalmente il tasto “Channel change and play”.
Ho creato nuovi punti di riferimento, prima mancanti, tra le nubi, le foreste, i monti ed il sole, ovunque dove un giorno mia figlia potrà trovare una scia del mio profumo materno che la condurrà verso il mio unico amore che le ho saputo dare.


M. P.




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Racconto scritto il 12/05/2019 - 20:29
Da Michaela Patricie Zaludova
Letta n.738 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


grazie

Michaela Patricie Zaludova 31/03/2020 - 20:05

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Il tocco poetico da fascino al tuo racconto e mi piace che la fine sia positiva e ottimista. Brava

Maria Isabel Mendez 14/05/2019 - 00:56

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Grazie di cuore

Michaela Patricie Zaludova 13/05/2019 - 21:28

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E' un racconto bellissimo e credo anche autobiografico. L'ho letto con grande attenzione e certe frasi sono veramente fantastiche come quella sulle collane di lacrime. Tuttavia non è il genere di racconti che prediligo, questo tipo di scrittura secondo me andrebbe bene per una poesia, tant'è che qualche rima qua e là c'è. Molto onirico e pieno di metafore, nonostante non sia lunghissimo ci vuole tempo ed attenzione per arrivare a leggerlo fino in fondo. Però i complimenti li merita tutti e ti lascio anche 5 stelle perchè si avverte che c'hai messo tutta te stessa nello scriverlo. Ciao!

Seby Flavio Gulisano 13/05/2019 - 15:34

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