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Ibiza 2000 Felix e Mary

IBIZA 2000 … anzi duemila e una vasca biologica...


(Felix e Mary) ovvero la storia di un amore letale la nascita di un mito!


Eh si correva questo lontano anno, superata la paura del millennium bug-
io e il Gian Paolo amico di oramai un lustro quasi di liceo classico, avevamo da compiere un’ impresa storica:
LA MATURITÀ’.
Il buon Piotta la cantava così: “il super cafone eccolo qua, spacca l’esame de maturità…”! oh, dizionario, bignami, appunti, volto sudato allo scritto, quattro ore e un tema da
scrivere, il sapore è ancora vivo dopo così tanti anni, ma il Gian Paolo nel contempo si era trovato questa ragazza dalla voce mascolina.
Studentessa al primo anno della facoltà di economia con la professione di Profumiera...Alla boutique
“ Jo d’dor “ ….

Quando me la presentarono rimasi sconvolto: biondo platino di tinta, tette fuori, voce assurda quasi da cavallo: ”piacere Mary” ...mi fa
io la saluto attonito.


Dring faceva il telefono in casa Felix,
mamma Alberta rispondeva, il Gian Paolo era un pentecostale pigrone nato.
“Salve signora, sono la Mary c’è Gian Paolo?” mamma di Gian: “Gian Palolo, c’è la Mary che ti vuole”, il Gian tutto preso dall’amore risponde: “Ciao Mary, come stai?” Mary: “Tutto bene, ascolta stasera ti va? mangiamo la pizza, passo a prenderti sotto casa alle 8 e mezza ok?”
Gian Paolo: ”si si”, ed era già là in bagno che si pettinava e deodorava, l'igiene era un qualcosa per lui di escatologico, mentre pensava ai tarzanelli da depurare. Deodorante rigorosamente sopra i vestiti e un odor de sardee in saor, ma viva l’amour.
Bisogna dire che a quei tempi il Gian aveva appena preso la patente e la mamma non voleva che guidasse nelle ore notturne il vecchio maggiolone alla Dylan Dog! temendo di Nosferatu l’agguato!


Arriva l’ora fatidica, la Mary suona il campanello ed entra in casa: “Buonasera signora” fa alla mamma e papà (convenevoli convenzioni), la mamma del Gian era convinta che essa fosse una brava ragazza di chiesa, invece era tutt’altro che santa e casta. Beh saluta l’amato e si recano in macchina per dirigersi alla Bella Napoli, una pizzeria di città.
Ordinano una mitica “ aglio e fagioli!” (mio Dio) specialità della casa…


Lei gli fa il piedino sotto la tavola, mangiano pagano, Gian Paolo fa il ruttino col fazzoletto e ritornano in macchina, dove iniziano a limonare sul retrogusto tipo Nightmare.
Non proprio il dolce stilnovo di Guinizzelli e Petrarca
si potrebbe supporre forse un libro giallo più che rosa, la loro favola d’amore sul tappeto volante comperato da un “ Vu cumprà “!
“Allora Gian Paolo (accompagnandolo a casa) mi raccomando fai bene gli esami che poi andiamo a fare una vacanza io e te”. Lei era un pezzo che si era diplomata, oh no scusate forse da un paio d’anni.
Intanto passano gli scritti, altra telefonata della
Mary col solito fare da suffragetta e uscita insieme, al ritorno lei guidando gli fa: “ascolta, vuoi vuoi che andiamo in un posticino che conosco?” lui :”si si dai, va bene”… Arrivano all’1 di notte dopo essere andati al cinema, nel parcheggio spopolato del centro commerciale Alìbabà.


“Ti abbassi i pantaloni Gian Paolo?” lui come neanche è già lì col pisello fuori, lei inizia a masturbarlo alla velocità di un cm ogni due minuti. Il nostro eroe si addormenta come il carburatore di uno scooter alla pausa invernale nel garage delle sue mutande... e così senza nemmeno aver goduto lo accompagna a casa dandogli il bacino della buona notte.
La notte prima dell’orale - dopo che Gian concordò con Cicerone e il Baffo Roberto da crema la giusta versione sulla Repubblica di Platone - stessa storia, ma lui baciandola, non proprio alito da Colgate le rutta la birra in bocca!
“Ma Gian Paolo che maleducato sei”...
L’autore di questo racconto va con un “soprassediamo sul bon ton” “visto che era un mal comune il trash!!


Da gli orali lui, poi io, spaccato il muro…
65 lui, 76 io.
Varcati la frontiera: MATURI, DIPLOMATI!
viaggio a Boston mi regalarono i miei, che tempi erano.
Mentre i due piccioncini vanno nel cuore degli innamorati:
Ibiza…


Felix e Mary, saluti da Ibiza
...
“Allora Gian Paolo, mi raccomando domani mattina metti la sveglia altrimenti perdiamo l’aereo, io e la Tatiana passiamo con Marco alle 7 davanti a casa tua, ok”?
Fatidico giorno della partenza c’era anche un'altra coppia di amici con loro, quasi come fosse un viaggio perfetto anche di scambisti, come avviene in molte coppie che si conoscono.


Oramai stiamo aprendo una parentesi in un era dove il pudore, visto internet ecc.. viene dimenticato e traviato dai media.
Partenza dal Marconi di Bologna su un boeing della
Tarzan Airwais e arrivo dopo 2 ore di felice volo all’isola sulla costa del sol spagnola, luogo anche di molti film uno da archivio storico:
“Kevin e Perry a Ibiza”.
Felix e la Mary ritirano i bagagli e si recano insieme a Tatiana e Marco nel villaggio dove viene servito loro un cocktail afrodisiaco, proprio per propiziare all’amore, ma i due piccioncini temporeggiano.
I giorni proseguivano con caliente atmosfera, spiaggia dove la Mary procace di busto donna faceva foggia delle sue gioiellerie corporee, cosce e glutei ad abbrustolirsi sotto il solleone d’agosto.
Oltre alla sua ars retorica era molto amante delle lingue europee e indoeuropee, studiata la mappa dell’isola dei famosi con l’appendice antropologica del salotto della De filippi, acculturatasi leggendo Novella 2000 o Diva moderna dalla parrucchiera, forse a mala pena riusciva a leggere i cartelli in inglese dell’aeroporto.
Ma qualche pelo in eccesso che fuoriusciva dal costume a far presagire un qualcosa di losco nella sua femminilità.
“I figli della scimmia Cita avranno trovato un mini Habitat per Tarzan e Jane a cui aggrapparsi! pensò il buon Gian Paolo...come il nobile selvaggio di Jean Jacques Russeau”


Imprevisto della vacanza: un sopravvissuto alle guerre puniche cartaginese paninaro che sputava sugli Hot dog.
Testimonianza rinvenuta su Trip Advisor-come Horror show del locale iberico -Ma ai due “ me gusta mucho….
cerveza e rutto da causare un tornado tipo salute ai porzei!!!!”

Mary ogni tanto diceva: “amore, è ora del bagno” e splash nel Mediterraneo, mare dove tempo dopo a latitudini più orientali della Grecia ionica venne ritrovato dal caro Professor Giansenico una sfilza di stronzi galleggianti che attorniavano i suoi genitali, orrore sia di nudismo che di defecazione.


Ma torniamo dai nostri protagonisti a Ibiza: allora
una sera Gian Paolo vuole andare a ballare nelle calienti noci spagnole, ma lei non vuole neanche fargliene una di spagnola e si che di tette ne ha per contenere quel pisello che continuava incapace come una lumaca a masturbare.


Una mattina: la sveglia suonava sempre sul tardi, a mezzogiorno ma non ancora per loro di fuoco: “amor ascolta, siccome devo farmi la ceretta, vuoi andare tu in bagno per prima che io devo starci un po...”
Gian Paolo: “no Mary, vai tu pure!”
La Mary entra dentro ma dopo pochi secondi trema la porta…
Ma non era un TERREMOTO O TSUNAMI in quanto improbabile a queste latitudini, mah un fenomeno endogeno:
Lei che molla una SCOREGGIA MOSTRUOSA…: RILEVATA DAI SISMOGRAFI IBERICI!
magnitudo 2,5 sulla scala Mercalli!
che fa trasalire il Gian…e il resto del villaggio!
Tantochè venne riportato poi sul Natinal Geographic.
proprio specializzata in profumi lei “ O’d lodamar!” alla ferrarese!
Tant’è vero che mi raccontò l’odore rimase nel Boongalov per 2 giorni! E le colf si rifiutarono di igienizzare il cesso!!
essendo sprovviste di maschere anti gas.


Eccoci a quella fatidica volta….
Mary: “Ascolta facciamo la doccia assieme amore ti va?”
lui tutto contento entra in doccia, ecco la saponetta di Mary tergere la schiena al suo amato...
lui ad un certo punto le deve fare lo steso favore…
ma voltandosi, ecco un qualcosa di terrificante apparire come in un film Horror che nemmeno Dario Argento o tanto meno Wes Craven avrebbero l’esorcista stesso, potuto immaginare in una sceneggiatura Horror:


Foresta amazzonica del Borneo nel deretano della donna, dove avevano l’ahabitat naturale nel Batuffolo di peli trovato vita:
Tarzanelli, ragni e serpenti o l’arca di Noé di fauna e flora, che erano lì dal Giurassico. Nemmeno su Superquark del Piero Angela o tantomeno Licia colò avrebbero potuto studiare il fenomeno, senonchè l’alrea 51 o i primi antropologi.
Sodomizzarla era impossibile, ci sarebbe voluta l'idro pulitrice o un lavaggio di qualche prodotto contro il calcare tipo Mastro Lindo o Viakal o meglio la centrale di Fukushima.
Beh passando oltre anche questo dettaglio, la vacanza intanto tra queste menate e qualche scoreggia di Gian che veniva presa con la filosofia del compagno macho dalla Mary, che respirava i vapori del suo boyfriend sta per finire, con gusto e un po’ di brio…


Ecco l’ultima notte: all’alba lei lo prende e lo trascina come forse aveva preannunciato lo sverginamento di Gian...


Si infila un guanto per non toccare quel batuffolo nel posteriore “Ah, si Mary” , lui “Si Mary”. “ah, ah ah Gian amore”, lei….
(Luci rosse e bollino); ma dopo pochi minuti lei sviene e dice: “Basta Gian Paolo, basta, non ce la faccio più...”
Così al viaggio di ritorno nemmeno si parlano i due piccioncini e lei successivamente battezzata “Il troione” se ne va insieme al prode di millantamenti Alberto, scaricato il Gian per la troppa focosità come molti prima,
visto che lo seppi l’anno successivo da un altro amico,
che aveva già avuto a che fare con la nobile donzella molto monella.




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Racconto scritto il 11/03/2024 - 15:32
Da Carlo Tracco
Letta n.123 volte.
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