per casa una strada,
un vicolo buio il tuo letto,
in un sacco di tela i tuoi miseri panni.
Sei sempre lì, in quella contrada.
Gli sciocchi ti chiamano matto.
Il tuo volto scarno,
la tua barba incolta,
il tuo sguardo triste e smarrito
sono negli occhi di tutta la gente
ma ciò che cela il tuo cuore
è ignoto per tutti.
Quale è la tua vita passata?
Quali i ricordi, quale il tuo pensiero?
E cosa rimane della tua giovane vita?
Vecchio che vivi i tuoi ultimi mesi
senza chiedere nulla,
ho visto nei tuoi occhi ormai stanchi
nascere una lacrima
per cadere lentamente
sul tuo viso coperto di rughe;
ho visto il tuo sguardo immerso nel vuoto
ignorar le parole scortesi
della gente senza cuore
che ride sul tuo dolore.
Vecchio che vivi i tuoi ultimi giorni
trascinando il ricordo degli anni,
il ricordo di un volto di giovane donna,
ho letto nel tuo cuore
il dolce ricordo del tuo amore.
Vecchio,
che sei giunto alla tua ultima ora,
sei sempre lì, in quella contrada;
la strada la tua dimora,
quel vicolo buio il tuo letto,
in quel sacco di tela i tuoi miseri panni,
ho visto il tuo volto segnato dagli anni
ricambiare quel sorriso
che una bimba, dal fondo del cuore
ti ha donato
per annunciarti il paradiso.
Voto: | su 3 votanti |
Dario
molto bella,la solitudine della vecchiaia aggravata dalla povertà,eccellente