Lascia ogni certezza se t'accingi a leggere chè con tanta asprezza intendo sommergere false verità,illuse credenze,invero intruse in questa ambigua realtà di soprusi e slealtà ipocrisia e odio sofferenza e morte.
Ho creduto anch'io nell'Esistenza e in Dio, nel sentimento umano capace d'ogni impresa; ma ho creduto invano costretto ad una resa: l'incontrovertibile evidenza ha scalzato l'apparenza,in un lampo.
Quale dio creerebbe un sì tanto ingiusto mondo e popolerebbe questo senza buon gusto alcuno, con esseri malvagi e miseri? Quale poi oltre a ciò infliggerebbe ancora dolore e sofferenza a quest'infausta razza e come vera essenza un'innata ipocrisia?
Non è permesso amare in questo mal dipinto quadro, il colore ha stinto così da cancellare qualsiasi sentimento vero ed evidenziare qualsiasi oscuro male. In alcun modo inoltre lo si può ritoccare.
Evita di sperare caro il mio lettore, un futuro migliore non lo puoi realizzare. Se ti sono concessi dedica il tuo tempo ai piaceri dei sensi stimandoli preziosi come puri diamanti. Tienili distanti i grandi pensieri ch'oggi domani e ieri tormentano l'uomo.
Se queste voluttà non le puoi godere rifuggi dall'ansietà del cercar di sapere perchè proprio a te; lo so bene, non sarai felice nè ora nè mai se non per un istante, ma non provare invidia per gli altri fortunati: siam tutti accomunati nella suddetta essenza e in un cammin fatale: dolore e sofferenza come guida astrale che ci mostra infine la sola unica fine.
Versi molto crudi ma purtroppo ricchi di un realismo quasi assoluto. Il male ormai impera in tutto il mondo... ma ricordiamoci che, seppure possa sembrare eterno, lo stesso può essere sconfitto con il coraggio e la forza che è presente in ognuno di noi. Una bella e metaforica poesia, letta con piacere.
Arcangelo Galante 15/03/2015 - 19:38
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Vi ringrazio per i complimenti! Comprendo che il mio pessimismo superi il livello di sopportazione di molti, spesso oltrepassa anche il mio a dire il vero, ma mi preme sottolineare che le mie sono delle ipotesi, derivanti da istintive sensazioni e approfondite riflessioni, e non delle certezze dogmatiche. Molto spesso tento di cambiare rotta e guardare con positività e speranza al presente e al futuro, ma temo che quella che definisco una predisposizione mentale innata, mi impedisca di farlo. Malgrado ciò non credo di essere triste, bensì consapevole di non poter essere felice.
Kevin Maurizi 15/03/2015 - 15:06
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Hai ben espresso il tuo pensiero, estremamente coerente. Ma sei troppo pessimista per me; io spero che l'uomo si migliori, che sempre più una cultura di solidarietà e giustizia ingabbi gli istinti aggressivi con cui siamo stati inizialmente forgiati, che l'inarrestabile entropia valga solo per il mondo materiale ma non per quello valoriale. Senza sogni, speranze e desideri, l'uomo non ha senso, resterebbe sempre e soltanto un animale pericoloso.Saluti, Fabricio
Fabricio Guerrini 15/03/2015 - 11:04
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Complimenti Kevin, hai colto il problema principale della teodicea che da sempre crea problemi nella religione cristiana. Ma condivido a pieno il tuo pensiero anche per quanto riguarda la conoscenza e la sofferenza. Non ci resta che invidiare chi vive senza aver pensieri. Complimenti ancora!
Salvatore Mauro 15/03/2015 - 08:58
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Dimenticavo, è una coincidenza ma tempo fa ho scritto "il dipinto". Lo pubblico appena mi è permesso, anche se è da migliorare... spero tu possa leggerlo.
Emanuele Zito Pan 15/03/2015 - 06:44
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Vivi complimenti Kevin, la tua poesia esprime al meglio quasi tutta questa oscura realtà, facendolo con una ammirabile amareggiata delicatezza; ma vorrei dire, dato che potrei essere il citato folle lettore, colmo di speranze e guerriero dell'amore, che fin quando il mio o il tuo di cuore custodiranno anche traditi lo splendore, la felicità potrà forse presto invaderci. Se nel tuo profondo scorre quell'impareggiabile sentimento, vuol dire che potrà essere la verità che ti circonda. Sta a te, sta a noi per quanto possiamo riscrivere la storia, provare anche se apparentemente utopico, a pennellare il nostro paradiso. E non è solo credere e non solo sperare... ma è viverlo.
Emanuele Zito Pan 15/03/2015 - 06:37
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<Troppo grande realtà è la Vita>, nonostante tutte le bruttezze del male, perché se ne possa liquidare il senso con poche parole ed apparenti certezze. Leggerlo riesce sempre e solo a chi il male unicamente non veda, e perfino dietro ad esso la libertà e dignità scorga di Ognuno di Noi. Anche del più sofferente degli Esseri viventi. Vera
Vera Lezzi 15/03/2015 - 02:45
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