Dì gioioso è sempre il Sabato,
pieno di vita ravviva ogni paese,
vede uscir giovani a stormi,
amici e innamorati per le vie
a passeggio, sollazzo e riso
il loro tragitto accompagnando.
Poi tra gl'ingenui baci di quelle
illuse labbra innocenti, pensano
all'amore, unica consolazione
a qualche inciampo nei sofferti studi,
o litigio familiare nato
nel rivendicare già quella
libertà, che mai, così volle il Fato
iniquo, verrà concessa loro.
pieno di vita ravviva ogni paese,
vede uscir giovani a stormi,
amici e innamorati per le vie
a passeggio, sollazzo e riso
il loro tragitto accompagnando.
Poi tra gl'ingenui baci di quelle
illuse labbra innocenti, pensano
all'amore, unica consolazione
a qualche inciampo nei sofferti studi,
o litigio familiare nato
nel rivendicare già quella
libertà, che mai, così volle il Fato
iniquo, verrà concessa loro.
Non io tra quelle mandrie felici,
non io tra vecchi o nuovi amici;
nè mi consola quel sentimento
amoroso, neppur per un momento.
Di rado preferisco la compagnia
alla solitudine; mai nostalgia
da questa scelta scaturisce:
sto meglio solo, dunque s'intuisce.
E' pur vero ahimè, la presenza
tua non disdegno, la tua assenza
invece sempre soffro e maledico
e ancora, lo so, mi contraddico.
Eppure gli altri schivo sovente,
anche di Sabato, allegramente.
Poesia scritta il 21/03/2015 - 19:10
Letta n.1019 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
Sia positiva, che negativa la solitudine...Dipende da chi e cosa l'abiti!...Ben descritti gli stati d'animo.
Vera
Vera
Vera Lezzi 22/03/2015 - 09:20
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