che l'atra nube della notte della vita
già s'appressa e vagola sulla fossa buia
e cangiamenti e albe più non si agognano.
La tea rosata ingiallirà nel libro
le chimere partoriranno ancora chimere
la malinconia spumerà nel cuore
all'alzarsi di maree di tristezze
più bocca sdentata rilascerà sorrisi.
Cosi lo schermo dovrà essere pezzato
prima che varchi la soglia dello spettro?
Tutto trascolora e non ci meraviglieremo
se conforme poi concorda col previsto.
Senza rinvenire tracce che adducano
a sbocchi di domani
fatto ignavo da eco di parole vane
senza meta su l'orientato rettilineo
non andrò né avanti né indietro
e le ombre- ah le tetre ombre!-
che ermetiche si insinuano ovunque
con giuoco di fughe e di ritorni!
Un altro modo di vivere
mi sarei forse inventato
se ne avessi avuto voglia e occasione
e oggi che non si annunciano proroghe
se un movente pur avessi
non alzerei un dito per propiziarlo.
A che esigere oltre quel che voglio?
Oh essere e durare privo di futuro
che mi irriti e a dispetto ti imponi
che senso hai se pur devo andare
dove giunge la fronda pendula?
Crepuscolo, notte, buio.. e poi?
Da scaturigini del nulla assodato
non stento ma chiaro e risuonante
odo dirmi da una voce:
-Tu non ignoravi che la vita fugge
e nell'oblio cadono le sue fandonie
dunque, non vile, a imbarcarti
per l'altra ripa preparati
e prescritto un fatto si compia!-
Voto: | su 1 votanti |
Nessun commento è presente