Come posso spiegarti l'ampia volta
di questo cielo tanto aperto, salto
immenso tra qui e là, terra e mistero,
giardino e infinità, che in te si versa?
Sì, nei tuoi occhi si fonde quell'eterno,
che questo cuore mio fa sempre vago,
dolcemente smarrito nei silenzi,
immerso in giganteschi e vasti spazi.
di questo cielo tanto aperto, salto
immenso tra qui e là, terra e mistero,
giardino e infinità, che in te si versa?
Sì, nei tuoi occhi si fonde quell'eterno,
che questo cuore mio fa sempre vago,
dolcemente smarrito nei silenzi,
immerso in giganteschi e vasti spazi.
Ma quanta paura vedo nei tuoi fari,
l'inquietudine scuote la tua anima!
Preghi le stelle, candide, felici,
mentre piomba la pioggia
e scava dentro di te, fino alle tue radici.
Noi siamo uguali a lei, cadiamo anche noi.
Quelle stelle bramiamo e ci proviamo
ma come Icaro,
così noi non possiamo
e ci sciogliamo,
in libera caduta
su questa terra.
Non possiamo che prenderci per mano,
in fila per varcare entrambi il nostro
limite umano.
Poesia scritta il 02/06/2015 - 23:36
Letta n.991 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Molto bello l'inizio; poi permettimi perde il ritmo. (L'avrei fatta finire "e scava dentro fino alle radici) Comunque Bravo!
Giuseppe Terracciano 03/06/2015 - 12:23
--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.