Ho il viso contratto
in un sorriso artefatto
a mascherare l'ansia.
Con l'umore altalenante
mi rifugio in quel limbo,
forse inconsciamente.
"Non mi stupisco più di niente"
Penso. E vorrei fosse vero.
Però la crudeltà nell'infierire
mi lascia sempre basita.
E pure ci sono attimi
in cui desidero la mia vita.
Ma il più delle volte
le giornate vanno storte.
Sulla mia condizione
mi ritrovo a riflettere:
non ho la vocazione
per essere umana
sono bensì strana.
Questi pensieri al vento
sono pagine strappate al rogo.
Il tempo fugge e io arranco.
Quando arriverò sfinita
con la pelle cadente
e incartapecorita
sarò ancora questa,
sempre io,
sempre la stessa:
l'ombra di una persona.
in un sorriso artefatto
a mascherare l'ansia.
Con l'umore altalenante
mi rifugio in quel limbo,
forse inconsciamente.
"Non mi stupisco più di niente"
Penso. E vorrei fosse vero.
Però la crudeltà nell'infierire
mi lascia sempre basita.
E pure ci sono attimi
in cui desidero la mia vita.
Ma il più delle volte
le giornate vanno storte.
Sulla mia condizione
mi ritrovo a riflettere:
non ho la vocazione
per essere umana
sono bensì strana.
Questi pensieri al vento
sono pagine strappate al rogo.
Il tempo fugge e io arranco.
Quando arriverò sfinita
con la pelle cadente
e incartapecorita
sarò ancora questa,
sempre io,
sempre la stessa:
l'ombra di una persona.
Poesia scritta il 23/07/2015 - 21:53
Da Martina Esse
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Commenti
Molto struggente questa tua,Martina. Mi auguro non autobiografica.Quando si arriva a sentirsi l'ombra di se stessi vuol dire che ci si è distaccati dalla vita alla quale non si ha più niente da chiedere o non si spera più...
Ottima composizione
Ottima composizione
luciano rosario capaldo 24/07/2015 - 19:15
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