Il pane ancor caldo e fumante,
la gerla piena sino all’orlo,
il piede della giovin ragazza
s’accinge a salire la montagna;
l’accompagna un canto.
La contrada vuota ed abbandonata:
stringe il cuor ad attraversarla;
gerani dalle foglie ingiallite
ornano case divenute silenziose.
Si sale,
la stanchezza si fa sentire,
bisogna però arrivare;
al soldato che ancor combatte,
il profumo del pane
non si può far mancare.
la gerla piena sino all’orlo,
il piede della giovin ragazza
s’accinge a salire la montagna;
l’accompagna un canto.
La contrada vuota ed abbandonata:
stringe il cuor ad attraversarla;
gerani dalle foglie ingiallite
ornano case divenute silenziose.
Si sale,
la stanchezza si fa sentire,
bisogna però arrivare;
al soldato che ancor combatte,
il profumo del pane
non si può far mancare.

Da Ivana Piazza
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Commenti
Versi piacevolmente evocativi di un passato che ha lasciato ricordi tenaci ,malinconici e dolci allo stesso tempo.Letti con gradimento.







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Una visione ormai lontana... Mi hai fatto ricordare la mamma con la tavola del pane in testa... Adorabili versi... Il mio elogio e la mia lieta Donata.
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