dei ricordi
ho riposto
gli attrezzi
dell’amore
la passione
che agitava
il sangue
quando
danzava
nelle notti
d’estate
sulla spiaggia
brillante
di luna
e fremeva
ai baci
il giovane
corpo
di donna
l’attesa
che contava
le ore
i minuti
i secondi
aspettando
il rumore
che il vento
portava
segnale di te
che mancavi
ai miei giorni
i dubbi
che tenevano
svegli
i miei sensi
scucendo
domande
mai fatte
intessendo
risposte
mai dette
dentro un cervello
di Penelope
su una tela
macchiata
di incertezze
i sogni
con cui respiravo
una vita
non mia
goduta
da un alter ego
egoista
che mi rubava
le notti
lasciando
il vuoto
negli occhi
cechi e
vaganti
in realtà
deviate
i baci
che nutrivano
emozioni
quando
l’abbandono
era miele
collante
per corpi
affamati
di labbra
di pelle
di umori
di aspri sapori
goduti
assaggiati
gustati
le carezze
che spianavano
rughe
creme
balsamiche
d’amore
unguenti
miracolosi
per malati
di cuore
le parole
le belle
e le brutte
le dette
e le scritte
farfalle
e falene
conservate
in bacheca
trafitte
da spilli
su velluti
rossi e neri
a portata di mano
lascio solo
le lacrime
ci laverò
i ricordi
fingendo
di non soffrire
bisbigliando
al mio cuore
suggerendo
alla mente
che il tempo
è scaduto
ingannandoli
entrambi
e chiudendo
il cassetto
morire
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Lieta Domenica.
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