Gli angeli del ciel che
Vivon tra le stelle eterne,luminose e belle
Desiderio di colui che le galassie move
Guardan le creature. Inferme!
Un a me si volse lascio' il,piumato manto
Discese dall astral paese
Mi tenne in,grembo
Per amor che l,universo inbeve!
Da quando uscii dal sicuro ventre
Io fissai glli occhi suoi e per
Me s 'apri il,mondo che ognun attende!
Le tenebre del non essere si dipanaron
Allor mi,illuminai del sol nascente!
Pargol giacoai piansi al caro petto
Da cui vita ebbi oh,mio sicur governo!
Mossi i primi,passi fanciulletto
Sempre incerto. Siamo fragili cone canne al vento e li c era il,mio primo appiglio
Lei che mi cullava la sera,m'addormentava
Al suon della sua voce
Ero un re il suo canto oro per il miorecchio!
Gli anni volaron dolci come farfalle sfioran un prato
Fui passerotto che stanco del nido cercavo il primo salto ma sempre brama l,uccellin,il forte piumaggio.
Naviga sicura la navicella sul placido
Mar il roccioso scoglio dimentica se il
Nocchier ben il timon dirigge
Alto,pianto incede se vuol sfidar questa estensione senza padrone
Allor la roccia rammenta si lagna del suo languore
Cosi io tu mi,guidi m ammaestri sulle vie
Doimini l insana passione!
Quando un,cruccio mi,prende
Non,ve parol tra noi
Doni quel seren che il cor attende ed e subito giorno!
Or ti vedo in queste carni che il tempo
Piega,
Eppur nulla muta nella tua essenza
Risento quel fremito,mai placato dall,innocenza
Ti riconosco angel,mio
Primo amor che ebbi e che ancor,m allena
Sei la carissima madre
Mio scudo .ti porto sempre
Nella mente ,nel petto
Noi,non ci perderemo come semi nel
Vento sempre figlio. Tu genitrice in eterno
Vivon tra le stelle eterne,luminose e belle
Desiderio di colui che le galassie move
Guardan le creature. Inferme!
Un a me si volse lascio' il,piumato manto
Discese dall astral paese
Mi tenne in,grembo
Per amor che l,universo inbeve!
Da quando uscii dal sicuro ventre
Io fissai glli occhi suoi e per
Me s 'apri il,mondo che ognun attende!
Le tenebre del non essere si dipanaron
Allor mi,illuminai del sol nascente!
Pargol giacoai piansi al caro petto
Da cui vita ebbi oh,mio sicur governo!
Mossi i primi,passi fanciulletto
Sempre incerto. Siamo fragili cone canne al vento e li c era il,mio primo appiglio
Lei che mi cullava la sera,m'addormentava
Al suon della sua voce
Ero un re il suo canto oro per il miorecchio!
Gli anni volaron dolci come farfalle sfioran un prato
Fui passerotto che stanco del nido cercavo il primo salto ma sempre brama l,uccellin,il forte piumaggio.
Naviga sicura la navicella sul placido
Mar il roccioso scoglio dimentica se il
Nocchier ben il timon dirigge
Alto,pianto incede se vuol sfidar questa estensione senza padrone
Allor la roccia rammenta si lagna del suo languore
Cosi io tu mi,guidi m ammaestri sulle vie
Doimini l insana passione!
Quando un,cruccio mi,prende
Non,ve parol tra noi
Doni quel seren che il cor attende ed e subito giorno!
Or ti vedo in queste carni che il tempo
Piega,
Eppur nulla muta nella tua essenza
Risento quel fremito,mai placato dall,innocenza
Ti riconosco angel,mio
Primo amor che ebbi e che ancor,m allena
Sei la carissima madre
Mio scudo .ti porto sempre
Nella mente ,nel petto
Noi,non ci perderemo come semi nel
Vento sempre figlio. Tu genitrice in eterno
Poesia scritta il 12/09/2016 - 03:50
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