Crudele fronda
posta a prosciugare
l'essenza delle foglie
per poi abbandonarle
alla loro " morta stanchezza*..."
fatte scendere sul vivo suolo
senza rumore.
Non si lamentano
non gridano
in questo tedioso ciclo
che la natura gli affida
perché restituite alla terra
da dove sono sorte...
A guardarle e pensarle mi rendono
sereno nell'accettare la morte,
perché intendo che darà vita…
una volta me posato
tra le braccia di Gea.
posta a prosciugare
l'essenza delle foglie
per poi abbandonarle
alla loro " morta stanchezza*..."
fatte scendere sul vivo suolo
senza rumore.
Non si lamentano
non gridano
in questo tedioso ciclo
che la natura gli affida
perché restituite alla terra
da dove sono sorte...
A guardarle e pensarle mi rendono
sereno nell'accettare la morte,
perché intendo che darà vita…
una volta me posato
tra le braccia di Gea.
*Marco di Meola da “ Tu e Novembre “ www.fermocolle.ue
Poesia scritta il 17/12/2012 - 17:25
Letta n.1188 volte.
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Commenti
Mi ha ispirato la frase che ho citato, di una poesia di Marco di Meola un amico che a 28 ha rinunciato per sempre a usare le parole preferendo il silenzio...io spero che la Terra sappia come farlo rivivere. Grazie Claretta.
Antonio Fappiano 18/12/2012 - 16:02
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bella poesia. il ciclo della vita,purtroppo stiamo deufradando anche di questo la natura scegliendo di venire chiusi dentro a delle bare di zinco che nulla restituisce alla terra.ciao
Claretta Frau 18/12/2012 - 15:58
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