e notte dopo notte i nostri respiri si fanno più corti e affannosi.
Potremmo, dovremmo scrivere una lunga lettera di commiato a questo mondo.
Con gli occhi macchiati di lacrime apriamo le ultime missive.
C’è un ragazzo che ha avuto una grande allucinazione
facendo all’amore con le ragazze delle riviste.
Non ti preoccupare, mamma e papà ti amano ancora.
Oh, oh, oh, ragazzo triste.
Mettendo sotto ghiaccio il muto rimprovero di centinaia di occhi,
abbiamo raschiato il terreno per fare solchi sempre più profondi.
E metterci dentro le ingiurie e le contumelie,
controllando la pressione sanguigna.
Una foto ci rimane, un istantanea sporca di allegria.
Siamo solo la tessera di un mosaico.
Il mondo è scisso in neuroni e protoni e gira e rigira,
e tu non lo puoi fermare, devi girare anche tu.
Quando eravamo giovani e andavamo a scuola,
c’erano certi insegnanti che si divertivano a smascherare le nostre debolezze,
facendo del sarcasmo su tutto ciò che facevamo.
Ma tornati a casa le loro grasse mogli li picchiavano
fino a che non cadevano esangui.
Siamo stati educati a rispettare l’ordine e la disciplina,
ma appena possiamo contravveniamo a qualsiasi precetto,
siamo freddi ricattatori di morte, braccianti senza salario.
Nei nostri cunicoli coltiviamo una fede nuova e preghiamo.
Il nostro inno si alza come una messe di grano,
nei nostri tabernacoli abbiamo poco di umano.
Notte dopo notte siamo sempre più consumati,
pensi che alla fine la sganceranno la bomba?
Voto: | su 0 votanti |
Nessun commento è presente