a scrutare lontano l’orizzonte
o se ancora a capo chino
tu mi vedi su quella sedia
non pensare figlio mio,
ch’io dorma o che si assenti l’esser mio.
Sto pensando a miei ricordi
di quand’ero ragazzina .
In quei giorni ,mi dicevo,
quando grande io sarò,
di sicuro realizzerò grandi imprese e bei palazzi
li vedevo costruiti all’istante!
Quanti mari ho solcato
ed in quante terre il mio piede s’è posato
nuovi mondi e tante ere,
la mia mente attraversava.
In quei giorni ancor bambini,
senza pesi e grandi affanni
tutto sembrava facile e leggero.
Ma adesso,figlio mio,
che gli anni son passati
e la mia schiena s’è piegata …
Quante cose non son state,
quanti giorni son trascorsi,
così diversi dai miei sogni
Oggi ,mi rivedo qui,
la mia mente s’è imbrigliata,
le mie ossa sono stanche …
grandi imprese e bei palazzi,
son le stanze dei miei sogni
nel mare tempestoso della vita,
le mie vele ho ammainato,
sola mi rivedo qui a riviver la mia vita,
nelle orme dei tuoi giorni
i tuoi dolori e le tue gioie,
son le mie, figlio mio e ripenso ancora a ieri
quando col tuo bimbo sulla spiaggia ,
srotolavi un filo d’aquilone …
mentre il vento in alto lo librava,
udivo le parole che gli dicevi …
eran le stesse, figlio mio,
che ti dicevo io … vi osservavo silente,
ed ho capito che il mio sogno s’è realizzato
è in te e in quel bambino,
che vedo correre felici ad inseguire un l’aquilone.
Ma io,figlio mio,
rimango indietro e vi seguo da lontano
si sta facendo sera , ed è tempo di tornare
riavvolgi il filo e ripigli l’aquilone
ma il mio tempo ormai è andato
e sto qui, su questa sedia a viver di ricordi e di risate
A vedervi ancora insieme felici e paghi
mentre aspetto di spiccare il volo verso il cielo
Come quell’aquilone
mi rivedo nella mente mia
E penso che ormai
sono come un aquilone
un aquilone senza filo
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