Ho sognato
una fila accalcata di persone.
Ansiose e frenetiche
a contendersi i primi posti.
Era mattina presto e il sole
impaziente voleva regalare
un giorno nuovo
Un nuovo giorno.
Portavano giochi e dolci
a bimbi che dietro al grande portone
ancora dormivano
cullati da tenere fiabe lontane.
Poi il sole piano illuminò
la strada e il mio sogno
si confuse con le immagini della tv.
Il portone era serranda grigia a nascondere
scintillante vetrina
per offrire l'ultima meraviglia
del progresso.
Centinaia di mani che non portavano doni
ma stringevano avide
carte di credito.
Non era
un giorno nuovo.
una fila accalcata di persone.
Ansiose e frenetiche
a contendersi i primi posti.
Era mattina presto e il sole
impaziente voleva regalare
un giorno nuovo
Un nuovo giorno.
Portavano giochi e dolci
a bimbi che dietro al grande portone
ancora dormivano
cullati da tenere fiabe lontane.
Poi il sole piano illuminò
la strada e il mio sogno
si confuse con le immagini della tv.
Il portone era serranda grigia a nascondere
scintillante vetrina
per offrire l'ultima meraviglia
del progresso.
Centinaia di mani che non portavano doni
ma stringevano avide
carte di credito.
Non era
un giorno nuovo.
Poesia scritta il 04/03/2017 - 08:13
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Commenti
sogno che nella frenesia di tutti i giorni non è reale
GIANCARLO LUPO POETA DELL'AMO 04/03/2017 - 10:15
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