<Il vento spirava quasi per inerzia,senza alcun eccesso,
Come se avvertisse imminente la sciagura>
Come se avvertisse imminente la sciagura>
Il pianto si prosciugò
Nel deserto di parole
Mentre la mia avida bocca
Cercò insistentemente
La dura e fredda fronte
Ch'ella inerte mi concesse.
<Il regresso del mare lasciò nuda la sabbia,
Quando un frammento di conchiglia in prossimità dell'orecchio,
Riprodusse il suono dei suoi ultimi cantici d'amore>
Non ci fu che miglior albeggiare
Per l'elsa della mia spada
Nell'attrarre una verticale d'ombra
Dallo sperone di roccia,
Esso depositario dei venti
Dai graffi infinitamente più profondi.
Laggiù vicino ad un crinito d'edera,
Dopo aver dato voce ai miei silenzi,
Affiorarono i cerchi della prima luce
E tanti altri corpi d'esile forma
Che ben presto,ahimè,
Furono tristemente dimenticati
Poesia scritta il 04/04/2017 - 01:38
Da Mirko Faes
Letta n.1170 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
Un poema splendido! Molto bravo complimenti!
margherita pisano 04/04/2017 - 20:16
--------------------------------------
Grazie a tutti per i commenti
Mirko Faes 04/04/2017 - 19:48
--------------------------------------
Maestria et arguzia in un connubio eccezionale.
Lieto meriggio, Mirco.
*****
Lieto meriggio, Mirco.
*****
Rocco Michele LETTINI 04/04/2017 - 16:31
--------------------------------------
Molto elaborata
Quasi, un poema
Bella davvero
Quasi, un poema
Bella davvero
laisa azzurra 04/04/2017 - 15:20
--------------------------------------
la classe non è acqua eccezionale
enio2 orsuni 04/04/2017 - 14:36
--------------------------------------
la classe non è acqua eccezionale
enio2 orsuni 04/04/2017 - 14:36
--------------------------------------
bella storia messo in poesia bravo 5*
GIANCARLO POETA DELL'AMORE 04/04/2017 - 12:23
--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.