All’orizzonte nuvolaglie salmastre portavano su l’odore del mare,
e io ti stringevo a me forte,
perché non ti volevo lasciare scappare.
Preparo i miei attrezzi per la pesca,
le reti, gli ami, tutto ciò che occorre
mentre ti giri e rigiri nel nostro giaciglio,
dove abbiamo consumato ore d’amore.
Poi mi avvicino a te, e ti bacio come se ti dessi una carezza.
Avvampo di gioia nell’averti qui,
e sento la tua mancanza quando non ci sei.
No, non ti lascerò scappare via da me.
Ora il terreno è molle e bagnato,
affondo con i miei stivaloni di para,
attento a non perdere una sola esca.
Il fuoco nel caminetto sarà spento, ormai.
Il mare è leggermente increspato stamane,
rimasugli di bivacchi ci sono ancora sulla spiaggia,
gente che è stata lì non molto tempo fa,
gente che non ha rispetto per nulla.
Mentre pesco penso a te,
alle tue gambe ben tornite,
ai tuoi capelli neri,
alla crudeltà che si cela dietro il nostro rapporto.
Ma non è abbastanza per darci un taglio,
non è abbastanza per dimenticare,
per gioire di un umore balzano,
perché non ti lascerò scappare via da me.
Poesia scritta il 18/11/2017 - 14:04Voto:  |  su 4 votanti  | 
	

enio2 orsuni  
 19/11/2017 - 14:50 Molto bello il tuo intenso scenario di sentimenti che si snodano scena dopo scena!
  
Alessia Torres  
 19/11/2017 - 13:54 
  
  
margherita pisano  
 19/11/2017 - 10:51 Mi piacerebbe me la dedicassero!

Giulia Vivarelli  
 19/11/2017 - 06:08 
  
  
Gianny Mirra  
 19/11/2017 - 01:19 
Teresa Peluso  
 19/11/2017 - 00:10 
  
  
Francesco Scolaro  
 18/11/2017 - 18:05 
                        


