Galleria di Montebello.
Giammai avrei pensato allora
di rivederti un giorno
così malconcia
e strazio mi procura ammetterlo,
ora che l'intonaco ti crolla di
dosso
le crepe e la muffa estese
là sulle pareti.
Benché tu sia come d'una tetra
caverna
dimora, io sento che sei viva.
Respiri!
e nel mio cuor appurarlo mi
rattrista.
Della città, porti il peso degli
anni
ma non le rendi giustizia, no!
tanto, Lei è graziosa e bella! e
tu un antro nero.
Se filtra acqua dal fioco soffitto
illuminato,
par che tu pianga. Ti riparano,
poverina!
e mai nessuno che ascolti
veramente
i tuoi lamenti.
di Francesco Currò
Diritti di copyright tutelati
*La foto è presa dal web*
Poesia scritta il 03/12/2017 - 22:07
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Commenti
Un edificio pericolante che deve essere stato fastoso e importante in un passato neanche tanto remoto: una chiesa, un palazzo importante, un forte. Giulio Soro
Giulio Soro 04/12/2017 - 18:31
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