Vestito di bianco lino,
al limitar della prima luce
del mattino,
coi sogni cristallini
coperti di rugiada,
mi affaccio sulla strada
ed un turbinio di soldatini
vedo marciar compatto
al ritmo artefatto
di chiassosi tamburi;
ammiccano sicuri
e mi invitano ad unirmi
ai loro sacri inni
ed a riempir secchielli
di sfavillanti orpelli.
Ma l’eco del vociare,
tra i muri delle case,
stride con i palpiti del tempo
e voglio sì abdicare,
senza trucco
nè parrucco,
esser libero di pensare,
di scavare tra i ricordi
e di vivere i miei giorni!
Con un arco
e una matita
adeguo il mio percorso
sul carro della vita.
al limitar della prima luce
del mattino,
coi sogni cristallini
coperti di rugiada,
mi affaccio sulla strada
ed un turbinio di soldatini
vedo marciar compatto
al ritmo artefatto
di chiassosi tamburi;
ammiccano sicuri
e mi invitano ad unirmi
ai loro sacri inni
ed a riempir secchielli
di sfavillanti orpelli.
Ma l’eco del vociare,
tra i muri delle case,
stride con i palpiti del tempo
e voglio sì abdicare,
senza trucco
nè parrucco,
esser libero di pensare,
di scavare tra i ricordi
e di vivere i miei giorni!
Con un arco
e una matita
adeguo il mio percorso
sul carro della vita.
Poesia scritta il 26/03/2018 - 10:51
Letta n.931 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
Nessun commento è presente
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.