Più non mi ricordo se si era
… d’estate o di primavera…
ma son certo, d’autunno non si era
e nemmeno d’inverno, quella sera.
Quando solo tornai nel giardino,
amorevolmente accudito
un tempo lontano
per mostrarlo ai tuoi occhi incantati,
felici e spensierati
prima di bimba poi di giovane donna.
Camminavo smarrito
calpestando le erbacce che intralciavano il passo
e con occhi indaganti
osservavo il glicine crescere brado,
aggredire gli abeti piantumati lì accanto,
soffocare anche i fiori sbocciati ai suoi piedi.
Dopo anni d’oblio,
quale altra amara sorpresa mi sarebbe toccata?
Ecco là in fondo la piscina
dall’acqua chiara e cristallina
dove serena immergevi la tua pelle di seta.
Disgustato, lo sguardo cade dentro la vasca
… oramai uno stagno
dalle putride acque maleodoranti,
regno d’insetti e rospi gracidanti
… che spettacolo indegno!
Volgo lo sguardo al cielo stellato
esclamando, stupefatto:
«Stelle del firmamento, immenso splendore divino».
E per un istante il giardino torna a vivere:
dalla vasca son sparite le acque stagnanti,
non ci son più rospi gracidanti
ridono e fan giochi d’acqua giovani bagnanti,
non ci son più erbacce ad occultare i sentieri
né glicini bradi a soffocar alberi e fiori.
E finalmente ti vedo
… stesa al sole,
leggiadra e sognante
a godere il tempo dei tuoi vent’anni
sfogliando frivole riviste patinate.
Fu il sogno di un attimo, di un animo in pena
… sospirando, mi dico:
«Tutto cambia, nulla torna».
Mentre ripongo l’allegro e vociante gregge
nel recinto dei ricordi
prima d’esser aggredito dalle urla strazianti
del branco dei rimpianti,
rivolgendo un ultimo sguardo al cielo stellato
lascio il giardino dei ricordi.
E singhiozzando sussurro:
«Stelle del firmamento, lacrime del creato»,
rendendole parte del mio vaneggiare.
… d’estate o di primavera…
ma son certo, d’autunno non si era
e nemmeno d’inverno, quella sera.
Quando solo tornai nel giardino,
amorevolmente accudito
un tempo lontano
per mostrarlo ai tuoi occhi incantati,
felici e spensierati
prima di bimba poi di giovane donna.
Camminavo smarrito
calpestando le erbacce che intralciavano il passo
e con occhi indaganti
osservavo il glicine crescere brado,
aggredire gli abeti piantumati lì accanto,
soffocare anche i fiori sbocciati ai suoi piedi.
Dopo anni d’oblio,
quale altra amara sorpresa mi sarebbe toccata?
Ecco là in fondo la piscina
dall’acqua chiara e cristallina
dove serena immergevi la tua pelle di seta.
Disgustato, lo sguardo cade dentro la vasca
… oramai uno stagno
dalle putride acque maleodoranti,
regno d’insetti e rospi gracidanti
… che spettacolo indegno!
Volgo lo sguardo al cielo stellato
esclamando, stupefatto:
«Stelle del firmamento, immenso splendore divino».
E per un istante il giardino torna a vivere:
dalla vasca son sparite le acque stagnanti,
non ci son più rospi gracidanti
ridono e fan giochi d’acqua giovani bagnanti,
non ci son più erbacce ad occultare i sentieri
né glicini bradi a soffocar alberi e fiori.
E finalmente ti vedo
… stesa al sole,
leggiadra e sognante
a godere il tempo dei tuoi vent’anni
sfogliando frivole riviste patinate.
Fu il sogno di un attimo, di un animo in pena
… sospirando, mi dico:
«Tutto cambia, nulla torna».
Mentre ripongo l’allegro e vociante gregge
nel recinto dei ricordi
prima d’esser aggredito dalle urla strazianti
del branco dei rimpianti,
rivolgendo un ultimo sguardo al cielo stellato
lascio il giardino dei ricordi.
E singhiozzando sussurro:
«Stelle del firmamento, lacrime del creato»,
rendendole parte del mio vaneggiare.
Il giardino l'ho riordinato, la vita...
Un immenso vuoto, è quel che resta della vita.
Ci sono vuoti che nessun giardiniere riuscirà mai a colmare.
Poesia scritta il 28/03/2018 - 22:42
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Commenti
era magico perché nel giardino si specchiava un futuro radioso... ora riflette soltanto degli irripetibili trascorsi felici. Lo osservo, vedo e rammento, alcune volte sorridendo, altre meno... i ricordi sono così. Ti ringrazio.
Ciao Laisa... serena Pasqua... e che il tuo uovo di cioccolata ti sia dolce, rivelando la sorpresa che più desideri.
Giancarlo
Ciao Laisa... serena Pasqua... e che il tuo uovo di cioccolata ti sia dolce, rivelando la sorpresa che più desideri.
Giancarlo
vecchio scarpone 29/03/2018 - 21:00
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Giancarlo
come tutte le tue, anche questa lascia il segno...
un giardino incantato nei ricordi lontani
ma davvero era tutto così magico?
cerchiamo di vivere il presente, Caro Giancarlo e di godere delle piccole cose
Serena Santa Pasqua
come tutte le tue, anche questa lascia il segno...
un giardino incantato nei ricordi lontani
ma davvero era tutto così magico?
cerchiamo di vivere il presente, Caro Giancarlo e di godere delle piccole cose
Serena Santa Pasqua
laisa azzurra 29/03/2018 - 14:54
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Già, almeno nei ricordi è ancora pieno di vita... mentre nella realtà, per restare in tema, lo paragonerei a un bellissimo uovo di Pasqua... vuoto, privo della sorpresa che vorrei trovare al suo interno. Ti ringrazio.
Buona Pasqua, Mirella.
Giancarlo
Buona Pasqua, Mirella.
Giancarlo
vecchio scarpone 29/03/2018 - 11:01
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VECCHIO SCARPONE....Già tutto passa rimane il piacere di averli vissuti quei momenti di gioia e la sola consolazione è che quel giardino nei tuoi ricordi rimarrà sempre fiorito. Buona Pasqua
mirella narducci 29/03/2018 - 10:31
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