Puro i poeti hanno li dolori,
nun è che ‘a vita sia sol rosa e fiori.
Sono momenti di tragica tristezza
che er core infrange e a mente nun apprezza.
Ero ‘n bimbetto scaltro e malandrino,
tu m’affiancasti molto da vicino,
nacque dal nulla e diventò amore,
mi trattenesti in fondo al tuo cuore.
Molti anni dopo quanno ce trovammo
‘ e stesse sensazioni riprovammo,
io dar bisogno ero a te condotto,
tu m’accogliesti come un cucciolotto.
Marito, figli e pur l’abitazione
furono subito a mia disposizione
co n’unico motivo conduttore :
nun famme mai mancà affetto e amore.
Cosa te posso dì, si poi ascortare,
nun te potrò mai più dimenticare ?
E’ poco e la gola s’è inceppata,
te dico solamente sei LA MIA TATA.
Poesia scritta il 27/04/2018 - 08:44
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