Che sono crepuscolare,
me lo dicesti
tu
quando rintracciasti
la somiglianza silente
di quel pomeriggio
costellato sugli specchi
del palazzo a Tiburtina
coi moti più riottosi
del mio umore,
tu invece sei più
gonfio di notte
replicai io quasi
ridendo,
quasi felice
che nell'accostarci
alle parti del giorno
ci ritrovassimo
l'uno a fianco dell'altro,
io al tramonto che
ti saluto notturno
e tu tra le lune
che mi fagociti
di stelle.
me lo dicesti
tu
quando rintracciasti
la somiglianza silente
di quel pomeriggio
costellato sugli specchi
del palazzo a Tiburtina
coi moti più riottosi
del mio umore,
tu invece sei più
gonfio di notte
replicai io quasi
ridendo,
quasi felice
che nell'accostarci
alle parti del giorno
ci ritrovassimo
l'uno a fianco dell'altro,
io al tramonto che
ti saluto notturno
e tu tra le lune
che mi fagociti
di stelle.
Poesia scritta il 29/09/2018 - 10:25
Da Matih Bobek
Letta n.911 volte.
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Commenti
Bellissime immagini.
Antonio Girardi 30/09/2018 - 10:28
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Stupenda
laisa azzurra 29/09/2018 - 17:54
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