Sulla terrazza della mia casa
Fra il vento che batte e muove
L’uscio sui cardini stridenti
Fra la pioggia che cade sui
Ciottoli scuri del pavimento
Che bagna e dove c’è fossa
S’insinua aumenta e cresce
Formando dal nulla piccole vene
E risuona le foglie delle piante
Sparse d’intorno alla dimora
Vedo tra un errar di tuoni
Ed un lampeggiar di fulmini
Il sorgere della fanciulla
Cui dolce nome è notte
In questo misterioso mondo
Mi ritorna alla memoria
La tormentata vita che tu
Giacomo scorrevi a Recanati
Nei tuoi sogni il desiderio
Di trovare un giorno
L’amata speranza realtà
Ma non fu così
Quando ella cadde come speme
E i sogni sparvero nei sogni
Nella tua mente restò solo il
Ricordo e vivesti atrocemente
Giochi sorrisi canzoni
Erano per te tormento
Torturavano la tua amara vita
Il dolore sgomento per gli uomini
Conforto per chi come te non
Conosceva gioia ed amore e
Trascorreva il tempo migliore
Su polverose gialle ed infinite
Righe non più sopportavi
Decidesti di fuggire il mondo
Ma non ti fu la forza e solo
Vedesti l’acqua correre nel fonte
Dove speravi finir la tua vita
Lasciasti allora il paese natio
Ma la cruda natura il passo
Ti sbarrò e tornasti più deluso
E triste là dove apprendesti
Dalla nemica favella la morte
Di chi infondeva al tuo cuore
Il fuoco e felicità ti faceva
Sperare quando ancora fanciulli
Ti narrava cose arcane e storie
Seduti presso la finestra
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