Paura ,non ti conoscevo.
Ti sentivo dentro di me , ma non ti conoscevo.
Non avevo mai nuotato nelle tue acque scure.
E un giorno hai steso i tuoi tentacoli e hai catturato la mia mente.
Non ti conoscevo e all'improvviso eri padrona delle mie notti; cunicolo buio e freddo
nel quale i miei occhi stanchi cercavano invano una lama di luce.
Non facevi parte della mia vita, ma ti sei aggrappata alla mia anima con forza immensa,
trascinandomi in abissi sconosciuti.
Ti ho combattuta donandoti piú forza.
Poi ho capito, e mi sono abbandonata.
Ho capito, e ti ho lasciato fare.
Ti ho ascoltata, attenta, e non eri sirena incantatrice, ma portatrice di ricordi e speranze sopite.
Ho bevuto dal calice che mi porgevi
e mi hai riportato il sapore del vento caldo, il colore dei cieli infuocati, la felicita' senza tempo di una bambina persa nei suoi giochi, la tenerezza di due braccia che mi avvolgevano la notte.
Ho bevuto dal tuo calice fino all'ultima goccia e tu hai riversato la gioia nel mio cuore, hai riacceso la mia fantasia come fuoco che rinasce dalle ceneri.
Mi hai ridato occhi per guardare lontano e una mente tersa per sentire l'immenso.
Mi hai ridato l'anima leggera e il corpo nudo e forte, riconsegnandomi alla vita.
Ti sentivo dentro di me , ma non ti conoscevo.
Non avevo mai nuotato nelle tue acque scure.
E un giorno hai steso i tuoi tentacoli e hai catturato la mia mente.
Non ti conoscevo e all'improvviso eri padrona delle mie notti; cunicolo buio e freddo
nel quale i miei occhi stanchi cercavano invano una lama di luce.
Non facevi parte della mia vita, ma ti sei aggrappata alla mia anima con forza immensa,
trascinandomi in abissi sconosciuti.
Ti ho combattuta donandoti piú forza.
Poi ho capito, e mi sono abbandonata.
Ho capito, e ti ho lasciato fare.
Ti ho ascoltata, attenta, e non eri sirena incantatrice, ma portatrice di ricordi e speranze sopite.
Ho bevuto dal calice che mi porgevi
e mi hai riportato il sapore del vento caldo, il colore dei cieli infuocati, la felicita' senza tempo di una bambina persa nei suoi giochi, la tenerezza di due braccia che mi avvolgevano la notte.
Ho bevuto dal tuo calice fino all'ultima goccia e tu hai riversato la gioia nel mio cuore, hai riacceso la mia fantasia come fuoco che rinasce dalle ceneri.
Mi hai ridato occhi per guardare lontano e una mente tersa per sentire l'immenso.
Mi hai ridato l'anima leggera e il corpo nudo e forte, riconsegnandomi alla vita.
Poesia scritta il 03/02/2019 - 13:51
Letta n.1056 volte.
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Commenti
E l'hai conosciuta con questi splendidi versi.
Antonio Girardi 04/02/2019 - 18:57
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La paura è un nemico, ma tu l'hai studiato, l'hai conosciuto ed infine, l'hai vinto.
Anzi, è stata proprio la conoscenza del tuo nemico a donarti la forza per andare avanti, la curiosità e la gioia di vivere la vita.
Ciao
Anzi, è stata proprio la conoscenza del tuo nemico a donarti la forza per andare avanti, la curiosità e la gioia di vivere la vita.
Ciao
Millina Spina 03/02/2019 - 21:36
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Bravissima nel descrivere l'ambivalenza della paura.
Maria Isabel Mendez 03/02/2019 - 20:34
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..quando la paura precede una rinascita
Molto brava
Molto brava
laisa azzurra 03/02/2019 - 18:04
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Una poesia che parla della doppia identità della paura in modo esauriente!
Una disamina davvero esaustiva ed istruttiva!
Una disamina davvero esaustiva ed istruttiva!
John Sirrom 03/02/2019 - 17:31
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