Cera una volta,
un tipo assai ricercato, snob
e certosino.
Un signore elegantone,
insomma un vero damerino.
Fascia collo, doppio petto
e pure impomatato.
Sembrava bardato a festa come un asino
che, con tutto rispetto,
ha appena ragliato.
Guardava la gente stizzoso, dall’alto in basso,
e camminava contando
uno per uno,
il suo passo dopo passo.
Sbuffava per la boria e diceva sempre ohibò!
Teneva la testa in aria,
guardava sempre la luna
o dove più lontano non si può!
Decise quel dì,
di andare alla marina, a fare
una onorevole, aristocratica passeggiata.
Contava quante orme di sé
aveva lasciato
e pure quanta dura fatica gli era costato…
All’improvviso
arrivò una forte ondata,
una vera valanga burrascosa.
Lo inzuppò dalla testa ai piedi
come un misero pulcino.
Solo così
si rese conto
che la figura nella vita non la fa
di certo, un impeccabile, lucido vestitino.
Ciò che conta è davvero l’umanità!
Tutto il resto, credi a me,
è illusione e stupidità.
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Bravo!