E se,
quando ancor ridente
mi sfioravi il viso,
non t'accorgesti neppur
di quanto,
in questo mio passato,
tinsi di rossetto
più bicchieri
che altre labbra,
come posso,
dimmi,
come posso ora,
conservar nel cuor il bello
e non la lezione...
Forse ancor ti sfugge,
la capacità del tempo
di pulir rossetto,
come sapone
lasciando,
questo mio futuro,
libero dal ricordo,
di quel dolore
che senza remora,
mi desti...
Forse non capisci,
quanto il tempo
mi ha mutata
Da dolcezza
in roccia,
e che è perciò,
io,
sola,
sorrido di gioia ogni mattino.
quando ancor ridente
mi sfioravi il viso,
non t'accorgesti neppur
di quanto,
in questo mio passato,
tinsi di rossetto
più bicchieri
che altre labbra,
come posso,
dimmi,
come posso ora,
conservar nel cuor il bello
e non la lezione...
Forse ancor ti sfugge,
la capacità del tempo
di pulir rossetto,
come sapone
lasciando,
questo mio futuro,
libero dal ricordo,
di quel dolore
che senza remora,
mi desti...
Forse non capisci,
quanto il tempo
mi ha mutata
Da dolcezza
in roccia,
e che è perciò,
io,
sola,
sorrido di gioia ogni mattino.
Poesia scritta il 25/11/2013 - 10:55
Da Alessia S
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