Quando sara' notte
e un refolo di vento
soffiera' via la fiamma
di questa candela,
sorridero' al silenzio
e m' inchinero' alla tenebra
perche' sereno
prendero' il mare aperto del tempo.
e un refolo di vento
soffiera' via la fiamma
di questa candela,
sorridero' al silenzio
e m' inchinero' alla tenebra
perche' sereno
prendero' il mare aperto del tempo.
Così, salpando verso remote isole 
lasciando al porto il penoso onere  dell' attesa, 
dedichero'  ai miei scalmi la danza dei gabbiani
issando altrove i remi di un impassibile oblio 
In amaro ostaggio di parole senza piu' ali 
e sanguinari proclami 
si levera' infine una voce
a cantare l' eco dell' immortale pietra
"Malgrado radici aggrappate agli abissi, 
ad ogni passo strappandomi il cuore,  
da Titano  intrapresi 
il cammino degli uomini.
Poesia furono le mie altezze;  
all' indifferenza del cielo 
risposi con l' insolenza delle nuvole”
Poesia scritta il 29/08/2019 - 08:35Letta n.969 volte.
                        			
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Commenti
Bellissima!
Marilla Tramonto  
 04/09/2019 - 17:53 --------------------------------------
Non c'è che dire. É uno splendido lavoro!
Ernesto D'Onise  
 30/08/2019 - 21:11 --------------------------------------
Molto "impegnativa" e bella! 

Marilla Tramonto  
 30/08/2019 - 11:39 --------------------------------------
MICHELE...Molto bella complimenti. 
  
  
  
  
mirella narducci  
 29/08/2019 - 09:31 --------------------------------------
  
            
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