IN QUEL SUO SAPERE
viventi, per quanto l’uomo in
esso concerne; non si può riferire
al prodotto di una sana conoscenza,
se il tutto si frammentata; in quelle
disperate conclusioni, c’è poco
da gioire.
In quella falsa 
amicizia, con passar degli anni 
non fu fonde di soave contentezza;
non sono dei ricordi con monologhi 
di tanta gentilezza, poco persuasivi 
per dire … sono gioiosa della loro 
presenza?
In quel suo 
sapere, c’è l’altruismo che le fa 
tantissimo onore; memore di tanti 
misfatti, come si fa a osannare quei 
rapporti; guado si gioca con i valori, 
in quei veraci sensi c’è un mare 
di delusioni. 
in quella donna illibata,
solo parlarne viene la pelle d’oca,
libertà e indipendenza è il suo forte,
vuole custodire il focolare domestico 
a tutti i costi; la distinguono per meriti,
diverso da quelli di sposa e madre
in lei pure voluti.
Quanta sofferenza 
morale, presa d'impaccio per la 
voglia d'amore; mai saprà cos'era e 
soavemente la opprime, può ancora 
spendere parole? La concretezza del 
suo sapere, gli fa aprire gli occhi 
per capire.
Nella vita accadrà 
sempre, se hai solida l’autostima 
vai serenamente avanti; il rapporto se 
si inclina, non siamo più grati ai nostri 
amici nella stima; possono accadere, 
non farsi impedire mai di realizzare 
i propri desideri.
Poesia scritta il 16/10/2019 - 17:22Voto:  |  su 1 votanti  | 
	
Ernesto D'Onise  
 17/10/2019 - 18:46 
                        



