Le parole
Cerco di fingere,
Come fossi avessi le sillabe ancora nel palmo della mia mano,
Sospirando di trasformare la realtà che mi riempie il corpo
Nonché fingo di saper scrivere,
Finché,
Non mi rendo conto,
Che quelle parole da me calcate nel foglio bianco,
Quella specie di un monologo scritto
M'ha fatto già morta e mai sepolta,
Fino al momento
Nel quale verranno lette un'altra volta
E viste
Come fossero un'espressione,
Come fossero una massima,
Di un pessimo scrittore.
Come fossi avessi le sillabe ancora nel palmo della mia mano,
Sospirando di trasformare la realtà che mi riempie il corpo
Nonché fingo di saper scrivere,
Finché,
Non mi rendo conto,
Che quelle parole da me calcate nel foglio bianco,
Quella specie di un monologo scritto
M'ha fatto già morta e mai sepolta,
Fino al momento
Nel quale verranno lette un'altra volta
E viste
Come fossero un'espressione,
Come fossero una massima,
Di un pessimo scrittore.
Poesia scritta il 12/12/2019 - 00:04
Letta n.870 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
Buona sera. Grazie mille del commento. Grazie i vostri commenti avrò opportunità di migliorare.
Michaela Patricie Zaludova 13/12/2019 - 18:11
--------------------------------------
O con il separare la poesia dalle spiegazioni....
Sei brava. Provaci a scrivere poesie più corte😃
Ernesto D'Onise 13/12/2019 - 16:40
--------------------------------------
Buona sera. Mi devi scusare ma la lettura della tua poesia mi ha suscitato il desiderio di dirti che nei primi tuoi sei versi già è scritta una grandissima poesia.
Alla quale ho dato 5 stelle.
Facci caso: i versi che vengono dopo formano ancora altre poesie.
La grandezza si raggiunge con il togliere...
Alla quale ho dato 5 stelle.
Facci caso: i versi che vengono dopo formano ancora altre poesie.
La grandezza si raggiunge con il togliere...
Ernesto D'Onise 13/12/2019 - 16:37
--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.