Mi piace camminare nella neve,
anche solo allungare le dita dentro al vento
respirare l’odore di un rimorso fino ad ubriacarmene
spartire il concavo confine
con quel che resta in piedi di un pensiero consumato.
E’ come marcare il territorio con la propria idea
che si conserva nel cassetto con altri oggetti vuoti,
quei sogni di quando faceva buio al mattino presto
e non pensavi che a quella cosa lì
quella cosa che ormai hai sempre nella testa.
I giorni si arrovellano senza sosta certa
purché appaia a monte la slavina:
sopraggiunge il messaggio permanente.
Adesso in piedi tutto è sciolto intorno a te:
così il freddo muore nel passaggio caldo di un ricordo
e mi si sgretola anche l’aria sulle guance.
anche solo allungare le dita dentro al vento
respirare l’odore di un rimorso fino ad ubriacarmene
spartire il concavo confine
con quel che resta in piedi di un pensiero consumato.
E’ come marcare il territorio con la propria idea
che si conserva nel cassetto con altri oggetti vuoti,
quei sogni di quando faceva buio al mattino presto
e non pensavi che a quella cosa lì
quella cosa che ormai hai sempre nella testa.
I giorni si arrovellano senza sosta certa
purché appaia a monte la slavina:
sopraggiunge il messaggio permanente.
Adesso in piedi tutto è sciolto intorno a te:
così il freddo muore nel passaggio caldo di un ricordo
e mi si sgretola anche l’aria sulle guance.
Poesia scritta il 12/12/2019 - 19:43
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Commenti
ALESSANDRO....Mette un po freddo, ma scalda il cuore.
mirella narducci 14/12/2019 - 23:18
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